Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

Angelo Pitrone, fotografo di ottimo mestiere, sta in gabbia, nella sua casa di Agrigento, e freme. Come tutti. Per uscir fuori rivede foto e racconta cose viste, paesaggi solari e tramonti, alberi nodosi e cieli colorati, spazi di mare  e bellezze di campagna ora verde ora terrosa, templi e chiese. Un sito web gli ha chiesto di far vedere i suoi scatti per vivere la realtà attorno a noi , malgradotutto ( così l’hastag) . L’ idea è piaciuta anche a me. Gli ho chiesto venti scatti che ora SE È COSÌ mette in mostra mostriamo

Angelo Pitrone

Gli chiedo: scegli queste foto operchè vi sono i luoghi a cui pensi o perché , più semplicemente, sono  foto che più ti piacciono ?

“Le foto sono state scelte per appagare un desiderio di luce, di spazio, di aria e di incontro.”

 Costretto a casa, quali angoli, quali oggetti più ti attraggono al punto di fotografarli

“Non tocco le macchine fotografiche da settimane, ma la mia memoria corre fuori, verso luoghi e progetti da sviluppare”

Avevi progetti in corso  che la clausura forzata ha interrotto

 “Certo cerano due appuntamenti espositivi a Bagheria e a Catania, relativi al mio ultimo libro su Leonardo Sciascia, che sono rimasti in sospeso, come le nostre vite.

 Che cosa ti piacerebbe fotografare in questi giorni se fossi fuori ?

“Gli spazi liberi e deserti delle nostre città. Quasi un’era post-atomica