Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

Intervista a CALOGERO PUMILIA di GIOVANNI PEPI

   ( Calogero Pumilia  è Presidente è presidente3 della Fondazione Culturale Orestiadi, componente la Commissione regionale di garanzia del PD )

Ora il Pd in Italia trova candidati alla segreteria, ma non i cardini di una di strategia. E in Sicilia? Ne parlo con un osservatore partecipe come Calogero Pumilia. Ha un peso dentro il partito, perchè fa parte del commissione di garanzia. Ma un peso tutto suo.

E’ politico di lungo corso, già esponente di punta della sinistra dc, già  sottosegretario in diversi ministeri e potente responsabile delle Partecipazioni statali per la Democrazia Cristiana. Ora scrittore. Da sempre uomo di cultura. Ha scritto a SE E COSI… ( QUI ) , condivide quello che ho scritto e sembra tutt’altro che soddisfatto su come vanno le cose., Onorevole Pumilia. anche in Sicilia il Pd cerca popolo e identità. Secondo Lei si muove bene ?

“Per nulla. ll PD in Sicilia, ormai da anni, è quasi del tutto assente, privo di iniziativa politica, ostaggio delle correnti e affidato a un segretario regionale assolutamente inadeguato. I circoli sono chiusi, gli iscritti si sono ridotti in modo considerevole, non c’è neppure una sede nella quale riunirsi.”

Non c’è male. Se è così, è persino poco parlare di crisi

“ Ma, mi dica lei. C’è stata la sonora sberla delle elezioni regionali del novembre scorso. No ? “

Direi proprio di sì

“ Bene non una sola riunione degli organismi per riflettere sulla sconfitta. Niente per tentare di parare o attenuare quella ancor più sonora di quest’anno. Del resto tutte le riunioni della direzione vertevano su questioni interne, sul rapporto del partito con il governo Crocetta, sulla scelta degli assessori e sulla composizione degli scontri tra i gruppi…”

Solita questione. Lontani dalla gente..

“Appunto. Un cittadino dello Zen o di Librino , nel caso fosse stato presente, non avrebbe capito il linguaggio. Avrebbe colto solo che non erano i suoi problemi al centro del dibattito. In Sicilia, come in tutto il Mezzogiorno, gran parte del nostro popolo ci ha abbandonato, esponendoci al rischio dell’irrilevanza più totale che, con enorme difficoltà, potrà essere superata. “

E adesso , alla vigilia dei congresso ?

“ Si è ad una crisi che può essere irreversibile. Il partito non riesce a sviluppare una forte opposizione, non intercetta il malessere che comincia a serpeggiare nell’elettorato nei confronti dell’azione di governo…”

Più verso la Lega o il Movimento 5 stelle, secondo Lei..?

“ In particolare sulle scelte del Movimento 5 stelle che non è più individuato come punto di riferimento delle iniziative spontanee della società civile e della protesta.

Si riferisce alle manifestazioni recenti di Roma e di Torino ?

“ Si. Esse dovrebbero trovare nella principale forza di opposizione lo strumento di rappresentanza per costruire una alternativa vera

Non accade ?

“ Direi proprio di no. Il PD non rientra nell’orizzonte di quanti hanno scelto il partito di Grillo e avvertono ora lo stridente contrasto tra le loro convinzioni e l’alleanza con la destra di Salvini. Il PD non attrae i moderati di cultura liberale, preoccupati dalle tentazioni autoritarie , dal pressapochismo e dal sovranismo antieuropeo

Intercetta ben poco allora, quasi nulla, secondo lei..

“ Voglio essere chiaro. Si deve prendere atto che il partito , così com’è , non rappresenta una comunità coesa culturalmente e politicamente. ..”

PER LEGGERE LA SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA A PUMILIA CLICCATE QUI

 

 

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