Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

 QUI le altre immagini di ANTONINO LETO  in mostra ala GAM di Palermo 

I Antonella Purpura, direttrice dela Gam 

iNTERVISTA AD ANTONELLA PURPURA.di GIOVANNI PEPI

Antonino Leto è in mostra a Palermo, nella Galleria D’Arte moderna, la Gam.  Paesaggi e vedute dalla capitale a Trapani, da Torre del Greco a Capri. Ma è il paesaggio al centro di tutto….

quasi protagonista senza luoghi. Cielo e mare, alberi e campagne sono spazio totale di uomini, donne e adolescenti che a  terra,  nell’acqua , tra case straripanti di fiori, si nutrono di colori e bagliori. Antonella Purpura, direttrice della Gam, nel suo saggio in catalogo, comincia da Goethe quando scrive di Sicilia e di  “ purezza dei contorni,..morbidezza di ogni cosa..” Per poi affermare: “Esiste un legame , non facile da spiegare, tra l’isola e gli artisti che l’hanno descritta..” Perché inspiegabile?

“Perché é un legame quasi ancestrale , una capacità di cogliere  le infinite sfumature dei paesaggi mediterranei, di carpirne ogni aspetto e dettaglio all’apparenza insignificante..”

Direi che i dettagli quasi ossessionano Leto. La precisione dei tratti in spazi piccolissimi, quei luccichii argentei negli alberi della Bufera.. (nella foto sopra )

“ Proprio cosi. Leto si serviva spesso dell’ausilio della fotografia. Ma poi la pittura  diventa elegia poetica, sublimazione della realtà, trasformazione della materia in elemento prezioso

Rapito dalla bellezza, direi, porta poi sulla tela una bellezza che rapisce..

“Maria Accascina, studiosa delle arti figurative in Sicilia, nel celebre saggio del  1939 a proposito di Leto scriveva : ‘ pare che guardi con occhi nuovi non è soltanto la volontà di renderla come essa appare, ma di rendere la preziosità di quella materia, di quella roccia che al sole par fatta di corallo, di quegli specchi di acqua che sono lastre di malachite, di quelle rocce che, a volta a volta, sono agate e diaspro

Il tempo di Leto, tu scrivi, è quello di positive spinte sociali che hanno sbocco in importanti svolte urbanistiche. Quali ?

“Palermo, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. assume una fisionomia di città moderna ad opera di una vivace borghesia imprenditoriale capace di dare nuovo impulso all’economia…”

Non solo all’economia, mi pare

“No. Anche allo sviluppo urbanistico, alle arti…. “

Già. E nascono i siti che ancora oggi frequentiamo come simboli e anima di questa città.”

  “Appunto. Perché In quegli anni sono progettati e costruiti il Teatro Massimo (1897) e il Politeama (1874), realizzata la grande Esposizione Nazionale del 1891-92,  viene inaugurata Villa Igea (1900) e aperta al pubblico la Galleria d’Arte Moderna nel 1910….E’ l’epoca di Ernesto Basile, del mobilificio Ducrot che esportava in tutto il mondo i nuovi manufatti in stile Liberty e della grande epopea dei Florio. 

 

QUI le altre immagini di ANTONINO LETO  in mostra ala GAM di Palermo 

 

 

 

Comments

  1. I preziosi tesori che la Gam ma come tanti altri tesori che tanti altri siti custodiscono, possono essere il volano della nostra economia che dovrà basarsi sulla cultura e sui saperi. Proprio come ai tempi della classe imprenditoriale illuminata di fine ‘800 e primi del ‘900. Che grazie alla bellezza, alla cultura e all’arte non solo fece si che si esportasse nel mondo i prodotti del proprio sapere, ma ha reso la nostra città riferimento di cultura e arte per il mondo intero. Ai tempi eravamo simbolo fulgidissimo di bellezza e cultura.

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