Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di GIOVANNI PEPI

Riapre lo Zingaro. Con le limitazioni del Covid, ovviamente . Ma riapre. Operai e forestali hanno finito il lavoro di preparazione. Ritroveremo le bellezze perdute. Tutto rinasce. Potremo percorrere sentieri lungo la costa e verso i boschi. Riapre lo Zingaro e si espone ai rischi di ogni anno. Che ogni anno speriamo , inutilmente , di poter scongiurare. Le fiamme sono state devastanti. Ma la natura ci restituisce alberi e mare. nell’incanto conosciuto. Certo, dicono , operatori e forestali, la natura ricrea e riproduce ma sempre con qualcosa in meno. Rivedremo le palmette di nuovo verdi , pur con qualche tronco nero. I lecci riprendono il loro fascino. I cavalli selvatici corrono tra pietre e scogli. Le aquile volteggiano nei picchi. Già una cinquantina di stagionali sono stati assunti. Stanno predisponendo parafuochi e sentieri di sicurezza. Anche la sorveglianza del corpo forestale si sta organizzando, tenendo conto di quanto è successo. Ma molto dipende sempre da noi. Rispettiamo il parco, segnaliamo e denunciamo movimenti e sospetti. Riapre lo Zingaro. Facciamo tutti di tutto per evitare nuove chiusure. Perchè le bellezze che documento , qui di seguito, con gli scatti che ho potuto fare nelle stagioni migliori , possano sempre fissarli , nei loro album , quanti lo Zingaro amano. Malgrado loro, ossia i criminali di ogni stagione che lo Zingaro , talora o spesso, disprezzano e oltraggiano.