Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

L’INTERVISTA a TOMMASO DI BELLA Alzheimer C’è un dato che impressione. In Sicilia è più diffusa. Lo dice chiaro Tommaso Di Bella, gerontologo che i lettori di SE E’ COSI. Perchè ?

    “Non è chiaro. Non vi sono studi volti a cercare il nesso fisiopatogenetico tra Alzheimer e specifici fattori favorenti socio-ambientali. ..”

Eppure le percentuali si differenziano in rapporto al territorio-

Tommaso Di Bella

” Sì. Di sicuro il problema interessa in particolare l’Italia meridionale. ..”

Con quali valori nelle regioni ?

“ In Calabria si è 57,4‰. In Puglia 52,5‰ì. In Umbria 51,9‰, Marche 58,7‰ ed infine la Sicilia con il suo 55,5‰ …?

Quanti in cifra assoluta ne sono colpiti ?

“ Circa 100.000 casi. Con 20.000  nella sola provincia di Palermo.”

Colpisce più gli uomini  o le donne ?

“Colpisce prevalentemente le donne nelle quali c’è una possibilità su 6 di sviluppare la malattia contro una  su 11 per gli uomini.”

    Lei scrive. il mondo invecchia . La patologia incalza. Si prevede un aumento del 50 per cento nei prossimi anni. Quali sono, se sono conosciute, le cause principali ?

“ Esistono due fondamentali forme di malattia di Alzheimer . Una di esclusiva e comprovata origine genetica ad insorgenza precoce (circa 45 anni)…”

E l’altra ?

“Una forma sporadica multifattoriale ad insorgenza tardiva. La prima comprende circa l’1,5% dei casi, mentre la forma sporadica è la variante più comune e ha un’età media di insorgenza di 80 anni.  In questi casi il rischio di sviluppare la malattia è determinato da una combinazione di varianti genetiche, fattori ambientali e stile di vita.

Ci sono modi per prevenirla? E ,se sì , quali ?

“Le strategie di prevenzione sono conseguenza di alcuni documentati fattori socio ambientali considerati favorenti per molte forme di demenza..”

Quali i principali ?

 “ La scarsa attività intellettuale e la bassa scolarità.  Inoltre diabete mellito, fumo, depressione del tono dell’umore, inattività fisica, cattiva alimentazione. ..”

Allora una prevenzione è possibile 

“ E’ stato stimato che almeno il 30% dei casi di Alzheimer sono legati a questi fattori di rischio rendendo di conseguenza possibile una prevenzione.”

Quali sono i primi sintomi ?

“I disturbi della memoria, cambiamenti del tono dell’umore come depressione e/o irritabilità, disorientamento temporo – spaziale.”

 Se in Sicilia la patologia è più diffusa, le strutture sanitarie sono adeguatamente organizzate per contrastarla ?

“ Assolutamente sì. Le professionalità e le competenze scientifiche presenti nella nostra Regione non hanno nulla da invidiare al resto del Paese sia a livello universitario che delle aziende sanitarie provinciali…>” 

E come ci organizza ?

“L’Alzheimer è una patologia di “confine” tra 3 specialità ovvero Geriatria, Neurologia e Psichiatria, pertanto tutti gli attori coinvolti a vario titolo. Medici di base, specialisti, assistenti sociali, infermieri, psicologi. Nell’assistenza al demente, ognuno nelle proprie realtà provinciali, profondono ogni giorno il massimo impegno, non solo nell’assistenza al malato ma anche alla famiglia..”

 Alla famiglia ? 

“Proprio così. La famiglia costituisce la maggiore agenzia di contenimento al paziente demente, vicariando talora le carenze delle istituzioni.  

Ma ci sono centri specicatamente preposti per il contrasto di questa patologia ?

“Certo.  In Sicilia insistono 17 centri diurni Alzheimer distribuiti nelle 9 province. Mentre sul piano della assistenza residenziale i posti letto in RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali ndr.) sono 0,9 ogni 1000 anziani residenti, pochi se confrontati alla media nazionale (14,5/1000 anziani).”

Nè è pensabile si possa far moiltyo, con i tempi che corrono nelle finanze della Rewgione. Le risorse per investimenti sono poche . Sono intanto possibile a costo zero per rendere più efficaci i trattamenti di contrasto ? 

“Gli unici interventi a costo zero sono solo quelli erogati dai familiari. Fondamentale  inoltre la prevenzione delle sepsi, atteso che i dementi in fase avanzata spesso vanno incontro a broncopolmoniti (talora ab ingestis) o ulcere da compressione a causa dell’allettamento, eventi che spesso divengono esiziali.