Chi fotografa ama vedere le cose e le persone, le forme e i colori. La visione è un piacere in sè. Un modo di vivere o un mondo dove vivere. Il fotografo ne è preso. Quando scatta si sente chiamato da una pulsione fuori controllo, perché incontrollabile. Qualche volta, poi, vuole mutare l’ordine naturale, si impadronisce delle cose che guarda , le sente sue al punto di potere cambiarle, sovvertendo l’equilibrio reale di linee, colori e forme per produrre altre linee, altri colori, altre forme. E’ la ricerca dell’astratto, un gioco perverso. Mi attrae spesso. E non me ne pento.