Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

ENZO GIAMBANCO:

 medico, già presidente della società italiana di ginecologia 

Caro Giorgio, non ho intenzione di difendere Luca Orlando, che non ha bisogno del mio aiuto. Se la cava da solo. Mi sorge però una domanda: non c’è un Sindaco subacqueo? Vedo infatti servizi Tv di recupero di rifiuti dal fondo di mari e laghi, dal corso di fiumi diventati discariche a cielo aperto. Non si deve chiamare in causa una responsabilità collettiva, forse antropologica? È vero che l’ordine e la pulizia inducono al rispetto, che il contesto influisce sui comportamenti, ma mentre un Hospice è considerato uno spazio proprio, per se o per chi ti è caro, tutti ciò che è pubblico viene tradizionalmente vissuto come estraneo, di tutti quindi di nessuno. Intendo dire che formazione civile, fin dalle elementari e con il massimo sforzo pubblicitario istituzionale, deve essere accompagnato dalla repressione. Abbiamo assistito all’insuccesso del tentativo di far scendere in campo 200 vigili per reprimere l’abbandono di rifiuti voluminosi. Purtroppo a tutti i livelli ed in tutti gli ambiti fa difetto la professionalità, cioè il senso del dovere associato alla preparazione specifica. Non possiamo aspettarci miracoli, altrimenti li farebbe la Raggi, ma hai ragione quando invochi la cura del verde, come fanno alcuni volontari più di coloro che sono pagati per questo. Se ricordassimo un po’ la famosa frase di JFK: non chiederti cosa può fare la nazione per te ma cosa puoi fare tu per la nazione. Forse riusciremmo a non buttare fazzoletti dal finestrino o lasciare divani agli incroci.

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