Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

LE IDEE… di CORRADO LOREFICE

Arcivescovo di Palermo

Pubblichiamo , per gentile concessione della Curia , una parte dell’omelia pronunciata in cattedrale da monsignor Corrado Lorefice , arcivescovo di Palermo, nella celebrazione eucaristica in occasione delle prossime festività pasquali. La chiesa in Sicilia accentua l’attenzione alle conseguenze sociali della crisi dell’economia.

*…Noi non siamo in una confraternita perché ci dobbiamo nascondere rispetto a scelte di vita che non corrispondono alla fede che professiamo con le labbra. No! Mi commuove sempre quando in mezzo a voi tenete i vostri figli ancora in braccio con addosso una divisa da confratello,…..

da consorella. Che mondo vogliamo consegnare ai nostri figli? Cosa vogliamo dare ai nostri figli? Siamo in un mondo di corruzione, in un mondo che idolatra il denaro, in un mondo individualista, e noi cristiani se apparteniamo ad una confraternita, non possiamo pensare come pensa il mondo. Siete disposti nelle vostre confraternite ad avere come finalità quella dell’unica Chiesa? Che il Signore sia conosciuto? Se il Signore regna fra gli uomini costruiremo una società diversa. I nostri figli non dovranno scappare dai nostri paesi, dalle nostre città, per andare altrove. E sapete perché a volte sono costretti ad andare via? Perché siamo troppo individualisti, ognuno pensa per sé.

Devono scappare dalla nostra Sicilia, dal nostro mare, dalla nostra terra, dalla nostra cultura, della nostra arte, quando, invece, ci sarebbe da vivere per noi e per tutti in Sicilia! Ecco perché noi non possiamo essere come gli altri! Non siamo un club! Siete disposti ad aiutare la Chiesa? Siete disposti ad essere dentro la Chiesa? Ecco perché non dovete essere autonomi. Nessuno vi vuole imbrigliare, tantomeno il Vescovo. Ma nelle comunità non fate cammini autonomi, riferitevi, invece, alla comunità parrocchiale. I vostri preti vi riconoscono già per quello che di bello siete e avete. Sentitevi parte di una comunità parrocchiale. Non fate cammini paralleli. Costruiamo insieme. A volte capita che in una parrocchia ci sono diversi Tridui della Settimana Santa, e ognuno si organizza da sé. Voi mi direte: e se ci sono anziani che non possono raggiungere la parrocchia? Certamente! Dobbiamo avere preoccupazione per i più deboli e per gli anziani. E chi di noi è disposto a metterli in macchina e a portarli in chiesa? Nel Triduo Pasquale dobbiamo esprimere che siamo un’unica cosa..”

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