Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

L’OSPITE….TULLIA RZZO

 presidente della sezione lavoro della corte di apello di messina 

Ciao Giovanni. Mi chiedi se leggo questo dibattito su economia e mezzogiorno. Si certo leggo e penso!…Leggo che siamo affidati ad un metodo di fare politica che tradisce l’etimo della stessa parola. Se il termine serve a designare ciò che appartiene alla dimensione della vita comune…

e, quindi, allo “Stato” e al “cittadino” mi chiedo cosa ne stiamo facendo di questo nostro Stato e che futuro stiamo dando al cittadino. Stiamo assistendo alla desertificazione dei pubblici uffici   in conseguenza dell’incremento incontrollato degli esodi dei pubblici dipendenti “quotacentisti”; abbiamo offerto assistenza ulteriore alla disoccupazione così sostenendola, ed anzi incoraggiandola, con  il reddito di cittadinanza; abbiamo portato il debito pubblico alle stelle surclassando il PIL del 130%; ed in questo quota cento e reddito di cittadinanza hanno certo dato il cosiddetto “colpo di grazia”; abbiamo da capire come funzionano i “conti” che, per la grave condizione di deficit con l’Europa, ci vede a serio rischio di una procedura di infrazione.Vogliamo metterci ancora? 

Eppure siamo sempre passivamente governati da questi   politici che del concetto di “politica” , intesa nel suo autorevole senso etimologico , non vogliono saperne nulla! Ma veramente siamo convinti che si è operato al meglio con l’introduzione di quota cento cui fa’ da contraltare la paralisi del  funzionamento della pubblica amministrazione, a breve – molto a breve – resterà sguarnita dei ruoli organici con gravi ricadute sull’andamento dei servizi pubblici, anche, essenziali. O forse pensiamo che  in un contesto come quello attuale , di sostanziale paralisi dell’economia , l’ “occupazione” possa avere una decisiva in provvedimenti decretizi prospettati, sub specie, di riduzione del costo del lavoro; il tutto senza una adeguata e proporzionata spinta all’incremrnto della produttività? Siamo veramente certi che ci potevamo permettere scelte di politica finanziaria che avrebbero aumentato il disavanzo dei bilanci dell’erario laddove non supportati da contemporanei, incisivi interventi di politica economica? Siamo certi che in prospettiva vedremo l’arcobaleno?

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