Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di GIOVANNI PEPI

Sul voto in Emilia e in Calabria, i dati sono chiari. I numeri li abbiamo davanti. Il centro sinistra in Emilia ha nettamente vinto. il centro destra ha,  non meno nettamente , perso. In Calabria il centro destra ha trionfato, il Pd ha tenuto. In tutte e due le regioni il M5s è valori a una cifra, condannato all’irrilevanza. Ma  dietro i numeri si delineano sviluppi non semplici  da decifrare o semplicemente indecifrabili. Salvini perde. E’ ora un leader che si avvia a una parabola discendente ?  O resta un leader vincente che questa volta ha perso ?

GIovanni Pepi

ll Pd trova un risultato positivo, sorprendente e inatteso. E’ una ripartenza spinta da un’onda lunga ? O l’esito di combinazioni non ripetibili, come il buongoverno di Bonacccini e le piazze delle sardine. ? Vedremo. Ma la questione che conta oggi, non per Salvini o il Pd , ma per il paese, è un’altra. Che succederà nel governo in carica? Si dice che da questo voto “ esce più forte”.  Ma, leggendo tra le righe , tra distinguo e reazioni, pare una forza dovuta a non pochi punti di debolezza debolezza.

Prima l’Umbria, ora in Emilia e in Calabria, il consenso del movimento Cinque Stelle , si diceva, è sempre più esiguo. Esce adesso dalle urne con un vertice monco dopo le dimissioni del suo capo politico. Che rapporti vorrà instaurare con il Pd con cui condivide un’alleanza nell’esecutivo ormai sbilenca, avendo un numero di ministri proporzionato al numero dei seggi conquistato , da primo partito , il 4 marzo scorso ? Certo nessuno ha interesse a rotture per anticipare le elezioni politiche. Tutti, invece, hanno interesse a durare. Il Pd per consolidare la ripartenza, il M5s per tentare la risalita, partners minori Italia Viva e Leu per tentare slanci per ora non visibili. 

Ma ciascuno vorrà durare per contare, per rendere evidente il suo peso nelle scelte che incombono. Ci saranno intese forti su questioni che finora hanno conosciuto divisioni e rinvii ? Diventeranno , per esempio, possibili accordi finora impossibili su  prescrizione e legge elettorale, su Autostrade e referendum, su mille proroghe e Alitalia, ? E ci sarà volontà di posizioni univoche e solidali in un contesto sociale ed economico ad alto rischio di rovesci e involuzioni. Quando l’economia ristagna e resta maglia nera nella Ue con l’industria che flette , 140 tavoli di crisi aperti, un debito pubblico che resta altissimo malgrado qualche piccola flessione, una Cassa Integrazione in risalita ? Il governo è più forte ? Diciamolo pure. Purché non lo sia solo per restare in piedi. E poi governare litigando…