Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

Ho scritto , nell’articolo precedente, della politica diventata “ solo astio e vendetta”. Ora , in questa tempesta di ingiurie e di minacce di morte, nell’infuriare di tracotanti appelli di “conquista” (si pensi che il celebre Quazzaloca commerciante del primo governo non comunista a Bologna, oggi vota per il PD), mi chiedo se la colpa non sia dei cosiddetti media e dei vari palcoscenici degli abietti e dei minorati sociali e psichici che hanno trovato un palco da cui presentare la loro abiezione. Perché oggi è facile minacciare sotto falso nome, diventare un personaggio in un qualsiasi mezzo di comunicazione.

E poi regaliamo libri, con l’imperativo Leggete Leggete Leggete.

Non esiste più la democrazia, che, ripeto, è libertà di pensiero, non dico fratellanza ed uguaglianza che non sono più considerati valori universali e naturali né dagli illuministi né dai battezzati cristiani. Povero papa che difende l’uguaglianza e il fratello che gli sta accanto ed è accusato dai suoi cardinali di essere comunista.

La riflessione degli Emiliani e la loro scelta di campo può darci consolazione. C’è ancora una parte -della società che teme i rigurgiti e il randello e che giudica secondo democrazia. Ma abbiamo poco da consolarci se contro il 51,42% si oppone un immenso 43,63% e c’è poco da gloriarsi. Fortuna che in Calabria ha stravinto Berlusconi. Metà degli Italiani, la ‘massa’ di cui parlava Garimberti, ha nostalgie che per un vero democratico fanno orrore.Perciò andiamo al dunque. Davanti a queste prospettive non riesco a capire i giochetti dei cosiddetti vincitori. Dice la stampa che alzeranno il prezzo, che scommetteranno sulla pelle dei poveri scomparsi. Mi chiedo a che pro questo gioco del rincaro. Del massacro. Credo che non giovi a nessuno dei gruppi al Governo, perché suicida e rovinoso per loro e per il cittadino che lavora o che da loro attende un lavoro. Si può ancora vivere di giochetti e sgambetti invece di costruire le basi di una nuova democrazia, studiando e risolvendo i problemi dei definiti “scontenti”? Io direi questi irresponsabili tornacontisti che vendono l’anima per un piatto di lenticchie, che godono di avere un’elemosina, senza lavorare, retribuiti con il sudore e le tasse dei lavoratori. Troppo comodo. Articolo 1 della Costituzione italiana, non ancora abrogato:  L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Potrei consigliare di chiudere certe ribalte ignobili e invitare a leggere libri, a ricordare il nostro passato per essere consapevoli del futuro. Non basta che la correttezza e la legalità siano delegate ai gestori dei network. Non può decidere su chi può parlare il gestore di FB, secondo il suo placitum, ma si impone l’occhio vigile della magistratura e delle forze dell’ordine. E poi regaliamo libri, con l’imperativo Leggete Leggete Leggete.