Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

Caro Giovanni, colgo il tuo invito alla riflessione pasquale ( qui pepi ) e mi chiedo se ha senso pensare ad una fase 2, che non si ha idea quando potrà diventare 3, senza tenere conto della politica che, con tutte le remore e perplessità che suscita, rimane il sestante della società, quella che traccia la rotta. Da quando esiste l’attuale governo da destra si invocano le urne, affidando ai sondaggi l’orientamento che la vera politica dovrebbe piuttosto rivendicare come prerogativa. Perché non accontentarli in un frangente che rende più evidente alla massa degli elettori chi si adopera per il bene comune e chi si affanna a evidenziare criticità sperando di lucrarne consensi?

Certo occorre che tutte le asce vengano seppellite e che le forze, grandi e piccole, che sostengono il Governo siano capaci di dar luogo ad un raggruppamento, rassemblement alla francese, con un nome evocativo, come Insieme per l’Italia o simile, che abbia un programma di ricostruzione del paese che preveda il muso duro che si sta mostrando all’Europa, inclusa la revisione della fiscalità che avvantaggia i sepolcri imbiancati, uno schema di governo subito esplicito, con Conte Presidente del Consiglio ed i principali dicasteri già assegnati ai vari Di Maio, Franceschini, Renzi, eccetera. Per concludere con un impegno a sostenere la rielezione di Mattarella, che raccoglie la fiducia della larga maggioranza del paese. Ci vuole coraggio ma è cosa nota che chi è assediato vince solo se capace di realizzare una sortita imprevista. Il mio animo di combattente si esalta all’idea ma per fortuna l’esperienza insegna a valutare attentamente. Mi piacerebbe conoscere altre opinioni in proposito