Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

COSI E’  ( SE VI PARE)….di GAETANO DE BERNARDIS

     Quinto Cicerone, fratello del più famoso Marco Tullio Cicerone, è quasi certamente l’autore di un’operetta di carattere politico-elettorale : Il manualetto del candidato (il titolo latino è Commentariolum petitionis) che ci offre uno spaccato relativo alle modalità con cui si svolgeva nel I sec. a.C. a Roma antica la campagna elettorale. In questo manualetto Quinto Cicerone intende fornire al fratello, che è candidato in un duro scontro elettorale per l’elezione a console, tutta una serie di suggerimenti , di consigli utili, di strumenti efficaci per uscire vincitore dalla competizione. Si tratta, dunque, di un’opera molto tendenziosa e “partigiana” che, da un lato, sottolinea il clima particolarmente difficile in cui si trovava in quegli anni la Res publica romana, dilaniata da un feroce scontro politico fra la nobilitas e il partito democratico, dall’altro, esalta la dignità e le qualità del fratello, e infine suggerisce i sistemi disinvolti e discutibili con i quali il fratello può accaparrarsi il favore e il consenso degli elettori. Ciò che, invece, è assolutamente assente è la benché minima esposizione di un programma politico: infatti, per Quinto Cicerone occorre che il fratello candidato, nel corso della sua campagna elettorale, riesca a suscitare un’impressione quanto più è possibile favorevole sul suo conto, e perciò sarà bene che eviti di assumere su di sé impegni troppo precisi e circostanziati, in maniera tale da accontentare tutti e non scontentare nessuno, né la nobilitas né la multitudo (il popolo, la gente). Questa breve opera, quindi, manifesta con estrema chiarezza la necessità per un candidato di comportarsi in maniera camaleontica nel corso di tutta quanta la campagna elettorale al fine di non scontentare nessuno.

Certo oggi le cose vanno un po’ diversamente rispetto ai tempi in cui ilCommentariolum fu scritto. Infatti, come ormai si crede universalmente, il rapporto con gli antichi va visto in chiave di analogia / alterità, nel senso che con essi ci sono molti elementi comuni ( che costituiscono le nostre radici storiche), ma anche alcuni elementi di diversità, in quanto la storia non si ripete mai in modo identico. E tuttavia non possiamo non notare come ciò che promana da questo Manualetto ci risulti molto “familiare” nella realtà di oggi, nel senso che di promesse elettorali roboanti, “un po’ ruffiane”, seppur generiche e prive della benché minima copertura finanziaria sono pieni i nostri mezzi di informazione di massa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.