Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di ENZO GIAMBANCO

Caro Giovanni. Ho letto il tuo editoriale di stamani sul su sud e ripartenza dell’economia.  Io credo che chiedere per il Sud l’attenzione dovuta non è piangersi addosso. Non aver compreso che l’Italia deve funzionare tutta a livelli equivalenti per essere un paese moderno all’altezza delle sfide della globalizzazione è una enorme lacuna delle classi dirigenti, di quelle che dirigono davvero non di quelle che si sollazzano in proclami. Mi riferisco al sistema bancario, a Confindustria, a Confcommercio che privilegia la grande distribuzione, ai politici miopi la cui vista non va oltre lo scranno in cui sono seduti, avvitati. Il momento drammatico che stiamo vivendo contiene elementi di positività, se colti e utilizzati. 

La disponibilità di risorse, anche di provenienza comunitaria , può essere utilizzata per grandi opere infrastrutturali nel mezzogiorno, realizzando il presupposto keynesiano che ciò finisce per incentivare i consumi interni ; i tanti meridionali rientrati dovrebbero essere incentivati a rimanere, salvo ovviamente i ragazzi che debbono completare gli studi. Infine abbiamo un Presidente del Consiglio che può diventare lui stesso una risorsa: è del Sud, non è stato eletto direttamente ma gode di notevole consenso, sembra deciso a ripristinare la competenza come valore. Le forze produttive del Mezzogiorno si rivolgano a lui con proposte concrete invece di invocare il Presidente della Repubblica che sta facendo, come sempre, più del dovuto ma non ha compiti operativi. Caro Giovanni, invece di allarmi e bufale complottiste proviamo a diffondere proposte e speranze