Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

“CHISSA’ SE Lillo Mannino, colto e intelligente politico siciliano, in questi anni di sofferenza e di persecuzione, avrà pensato all’eroico Giobbe, uomo giusto e fervido credente che,  messo alla prova da Dio, soffrì pene ingiuste. Con le dovute proporzioni, nessuno meglio di Giobbe può infatti rappresentare il calvario cui Mannino è andato incontro e la pazienza che lo ha distinto.  pasquale hamel, saggista e scrittore 

Niente potrebbe infatti giustificare l’accanimento giudiziario al quale è stato sottoposto, nulla le umiliazioni, non si dimentichi oltre un anno di carcerazione, che è stato costretto a subire, nulla proprio nulla, se è vero che viviamo in uno Stato di diritto che tutela il cittadino dalla sopraffazione anche della giustizia . Perché, a rigor di logica e di diritto, tutto questo, non sarebbe dovuto accadere, lo scolpisce a chiare lettere la nostra Costituzione, lo confermano i principi fondamentali a cui si ispira il nostro ordinamento ! Ma è accaduto, e la colpa, ricordiamolo, sta anche in un uso distorto dei mezzi di indagine, in un abuso del pentitismo, nello straripamento, a cui la politica non ha saputo frapporre freni, del potere giudiziario schizofrenicamente proteso ad occupare spazi che non avrebbe dovuto occupare. Ma, abbiamo il coraggio di riconoscerlo, la responsabilità sta anche in certo costume, figlio di una cultura soprattutto interessata all’applauso della gente piuttosto che alla ricerca della verità, che seduce un po’ tutti. Così, come il buon Giobbe, quest’uomo un tempo potente, ha accettato la sua croce, ma ha anche “combattuto la buona battaglia e ha conservato la fede”.

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