Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

ELIANA LIOTTA in chat con GIOVANNI PEPI

 “Noi e il grido del pianeta”, titola Il Corriere della Sera, recensendo il tuo libro. Dove vedi la pandemia come l’effetto di una rivolta del pianeta  Rivolta o vendetta ?

“Rivolta. Forse la pandemia è stata un avvertimento della natura, immaginiamola così, per invitarci a fare pace con lei…”

Siamo in guerra secondo te ?

 “Viviamo nell’Antropocene, l’era geologica in cui è l’uomo a rimodellare il pianeta. Incendiamo foreste, impoveriamo il suolo, distruggiamo ecosistemi. E non c’è da meravigliarsi che la natura sia tornata a rubare la scena. !”

Anche con le epidemie ?

“ Si anche con le epidemie..!”

Ma la rivolta è congeniale alla natura, alla sua storia. Cos’altro sono le glaciazioni ? O l’estinzione in massa dei dinosauri dopo la cascata di asteroidi “ ? O ancora   surriscaldamenti e glaciazioni del secondo millennio ?

“Lo so. La divisione delle ere geologiche è scandita da cinque grandi eventi di estinzione di massa, i big five. Il più recente risale a circa 65 milioni di anni fa..”

Con quali conseguenze ?

“Scomparve quasi il 75 per cento di tutte le specie viventi, compresi i dinosauri.“ 

Allora , perché oggi la rivolta della natura impressiona tanto ?

“Perché Il riscaldamento globale è dovuto alle attività umane: è un dato acquisito per la comunità scientifica e già nel 2000 il rapporto di causa-effetto era confermato dall’ONU…”

E le epidemie ?

“E’ riconosciuto anche questo. I cambiamenti climatici sono il nemico che accomuna malattie infettive, patologie non trasmissibili, calamità…”

Insomma sei convinta che l’allarme è  grosso 

“ Eccome. C’è chi ipotizza che il nostro impatto sull’ambiente possa generare un’estinzione di massa, se non per tutta l’umanità , di sicuro per molti animali. Preferirei allora che intervenissimo per evitare un’estinzione di massa…”

Forse malgrado i progressi, ci mancano strumenti..

“ Noi Sapiens li abbiano. Puntiamo sulla ricerca, sull’igiene, sull’innovazione, sull’alimentazione sostenibile, sull’energia pulita.”

Ma non pochi scienziati, a cominciare dal nostro Prodi, insistono molto sull’assenza di evidenze scientifiche sulle responsabilità dell’uomo. 

“Sono decenni che gli scienziati avvertono su come i cambiamenti climatici siano provocati dalle attività umane. Io mi fido degli studi, veramente inquietanti.”

 Nel libro, ti soffermi sui un concetto importante. Anche le disuguaglianze sociali favoriscono i disastri naturali. In che senso?

“Ti faccio un esempio. La fame nel mondo è aumentata ed è aumentata, come documenta la Fao in un suo report recente, per colpa dei cambiamenti climatici.. “

Perché ?

“ Il caldo eccessivo o i fenomeni estremi  distruggono i raccolti o uccidono il bestiame. Che possono fare gli abitanti dei villaggi? Magari si vedono costretti a mangiare animali selvatici. E gli animali selvatici sono serbatoi di virus, che possono fare il salto di specie e passare a noi “

Le cose non stanno proprio così, pare. La fame è aumentata perché ha una ripresa negli ultimi anni, ma si è ridotta nel corso dei secoli. Ma la fame resta, hai ragione. E se può essere attenuta dal clima  Quale è il punto sul clima ?

“ La temperatura media nel mondo è cresciuta di circa un grado nell’ultimo secolo. Il 2019 è stato l’anno più caldo mai visto in Europa, ultimo di un lustro da record. Questi sono fatti…”

Ed è ancora in salita ?

“Se non faremo nulla, il termometro salirà ancora. Con un aumento di due gradi, si prevede che i ghiacciai artici siano sciolti in estate e che il livello del mare si alzi di almeno mezzo metro. Capita spesso che mio figlio Leandro, tredicenne, mi dica: “Ma perché ci state lasciando un mondo così?””

A questo proposito, non credi che dovremmo preoccuparci, nel raccontare i rovesci e le colpe dei disastri, di spiegare a tuo figlio come è cambiato in meglio questo mondo, grazie all’uomo,. nella storia dell’umanità ?

“ Hai ragione, ma questa è proprio la base delle mie riflessioni. Noi siamo Sapiens, abbiamo un cervello formidabile e una capacità di innovazione straordinaria. Sappiamo fare grandi cose, ma per questo dobbiamo imparare dalla pandemia e agire, perché davvero non c’è più tempo. ..”

Non c’è più tempo ?

“No . Gli scienziati ma anche gli intellettuali da tempo concordavano sulla necessità di un cambio in una direzione più umana ed ecologista e ora abbiamo toccato con mano che siamo parte del pianeta e che dobbiamo rispettarlo.