Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

( nel Sud si concentra la maggior quote di poveri ) 

LE NOSTRE CHAT… con LELIO CUSIMANO, GAETANO DE BERNARDIS, GIOVANNI PEPI, NINO SUNSERI

PEPI La domanda in una parola: e il Sud ? Nel contratto tra Lega e Cinque Stelle non si diceva nulla. Poi, dopo critiche, si inseriva un capitolo. Per dire che non si pensa a politiche speciali. Si promette invece valenza meridionalista per ogni scelta del contratto: dal reddito di cittadinanza, al lavoro, alle tasse…E’ molto a prima vista. Ma troppo generico. Quindi poco. O no?

CUSIMANO: Certi annunci mi lasciano perplesso. Ricordiamoci che,  da decenni , le grandi società pubbliche dovrebbero riservare al Sud il 45% dei loro investimenti e puntualmente non lo fanno. Fare per il Sud quello che si fa per il resto del Paese, comunque , significa lasciare tutto come è. Ci restano solo i sussidi, se mai arriveranno.

PEPI Se mai arriveranno ? Non credi nel reddito di cittadinanza ..?

CUSIMANO: Ne parlo dopo

DE BERNARDIS: Per il Sud il contratto dice pochissimo. Il reddito di cittadinanza è un sussidio e quindi rientra nella tanto deprecata politica assistenziale. Ci vorrebbe piuttosto un vero e proprio piano di sviluppo organico. Ma il governo che sta nascendo  è a trazione leghista e quindi è inutile farsi illusioni.

PEPI Già, in un contesto che sembra eterno. Lo riassume, recentemente, con poche cifre, Piero Busetta nel suo “Il coccodrillo si è affogato”. ( QUI )  Il Sud è ancora un terzo del paese che produce meno di un quarto del reddito, vi lavora una persona su quattro rispetto a una su due del centro nord, vi vivono 21 milioni di persone che costituiscono il polo di sottosviluppo più popoloso in Europa, vi si concentra la maggior quota di poveri e da esso  emigrano 100.000 persone l’anno. Non ci vogliono politiche speciali ?

SUNSERI : Il Sud e uscito dalla agenda dei governi italiani nel 1992. La logica dei circoli intellettuali europei l’ha illustrata l’ ex direttore del 24 ore Roberto Napoletano: il nord entra nel grande circuito dell’Europa a trazione tedesca. Il sud e solo area da sussidiare. Il governo che nasce  vuol seguire questa linea….E così forse si capisce meglio come è nato

PEPI Area da sussidiare e si vuole continuare a sussidiare. Ma Lelio ha dei dubbi che si riuscirà a sussidiare ancora, mi pare.

CUSIMANO: Il reddito di cittadinanza partirà tra un anno. Servono infatti i Centri di riferimento che tra l’altro costeranno due miliardi.

SUNSERI Se è per questo anche di più. Prova a fare i conti per la Sicilia..

CUSIMANO I siciliani potenziali beneficiari del reddito sono ,secondo Istat, un milione e 326 mila. A prescindere dai soldi, chi potrebbe mai offrire 1,3 milioni di offerte di lavoro per farli uscire dall’assistenza se mai entreranno? Non mi sembra credibile se penso che tutti i siciliani occupati sono oggi 1,4 milioni

DE BERNARDIS: La credibilità o meglio l’incredibilità , oggi appare la cifra più significativa di questo governo. Certo i grillini si giocano tanto ma le perplessità di Lelio appaiono sensate. Il reddito di cittadinanza puó essere un parcheggio temporaneo. Ma verso quale occupazione specialmente in Sicilia?

PEPI:  Ma io porrei oggi la questione del Sud in modo diverso. Non concordo con Napolitano citato da Nino. Si è in una fase nuova e peggiore . Non un meridionalista piagnone, ma Mario Draghi, diceva testualmente , da governatore di Bankitalia: “Senza il Mezzogiorno , l’ltalia non ha futuro, abbiamo tutti bisogno dello sviluppo del Mezzogiorno” ( LEGGI ) ” Ecco il punto. L’italia perde posizioni su Germania e Francia in ragione del Sud, la sua zavorra.  Sempre più I’Italia sarà quel che il Sud sarà. Non sono necessarie politiche speciali ?

SUNSERI: Ma Giovanni, il problema non è il reddito di cittadinanza in quanto tale. Il punto è politico. Stanno insieme il partito del nord e quello del sud. In base a questo accordo, il sud continuerà ad essere sussidiato. L’ Italia che si sviluppa non importa. Conta il il controllo del grande apparato industriale e finanziario del nord. Il resto si vedrà poi

PEPI: Questo è il punto. E’ il grande apparato industriale e finanziario che dovrebbe cogliere il suo interesse a cambiar musica. Da un Sud sussidiato a un Sud della produzione e delle imprese. Le politiche speciali dovrebbero servire a trasferire nel Sud capitale di rischio e competenze. Ma qui ,Nino. hai ragione. Non tira ancora aria.

CUSIMANO: Quando Lega e M5S hanno detto che non ci saranno politiche speciali, sul Sud è calata la notte

SUNSERI: Voi continuate a pensare come Pasquale Saraceno e lo Svimez. Al nord della Sicilia e del Sud non frega niente. Il suo mercato è in Germania, in Francia. in Olanda

PEPI : Con un Sud debole, ripeto , anche i forti perderanno posizioni nei mercati forti.

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