Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di ENZO GIAMBANCO (dibattito. Un articolo di PASQUALE HAMEL)

Meno male Giovanni che stavolta parliamo di Governo nuovo, che è un dato di fatto, e non di Nuovo Governo, consueta enfatizzazione del nuovo contrapposto al vecchio e cattivo.

 enzo giambanco medico, già presidente della società italia di ginecologia

Ci sono però ancora i poteri occulti: Bildeberg, Massoneria etc., mai Opus Dei, C.e L., insomma il Vaticano che dal 1870 cerca di riproporre il potere temporale in Italia e spesso c’è riuscito. Ma lasciamo perdere le dietrologie guardando piuttosto alla realtà sociale odierna. La componente populista, urlante e poco riflessiva, è maggioritaria e pertanto reclama una incisiva rappresentanza politica. La quota minoritaria della società è costituita da chi dispone di strumenti culturali e, talora, di passione sociale tali da renderla utile, forse indispensabile, al bene comune. Se queste realtà invece di scontrarsi si incontrano ne deriva una opportunità da non trascurare. Sono convinto che questo Governo contenga tali elementi e mi auguro solo che gli immancabili egoismi e gli invincibili narcisismi non riescano a sprecarli.

di PASQUALE HAMEL

 Pasquale Hamel, storico, giornalista e scrittore

Caro Giovanni, il governo è nato e, mi pare, poco utile rievidenziare che non doveva nascere. Detto questo, nell’attesa della verifica sul campo della sua tenuta e della bontà della sua azione, qualche breve riflessione a caldo. Intanto la presa d’atto della insufficiente memoria degli italiani che tributano elogi sperticati ad un presidente del consiglio che definirei figura pirandelliana capace di sdoppiarsi e  poter così offrire oggi un’immagine diametralmente opposta rispetto a quella che offriva non molti giorni fa. Poi sulle sue dichiarazioni in Parlamento nel corso delle quali, con tono monocorde, come un grigio burocrate, ha elencato tutta una serie di impegni che, a voler essere buoni, non basterebbe un decennio ad assolverli. Infine sull’accoglienza a livello di opinione pubblica non solo nazionale ma, addirittura, europea del nuovo governo al punto da lasciare perplesso un europeista e un nemico del complottismo quale mi sono sempre dichiarato. Senza volere buttare per placare i bollenti spiriti degli sfegatati sostenitori, penso a questo punto che a molti sfuggano le contraddizioni che stanno dentro questa coalizione, contraddizioni che necessariamente esploderanno con il risultato pratico di complicare le cose e alimentare la sfiducia della gente nella politica. Non posso che concludere, avendo riferimento a quel fair play che non dovrebbe mai mancare, con un caldo augurio di buon viaggio alla coalizione giallorossa.

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