Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di CARMELO FUCARINO 2 /

Scrivevo del sogno del Ponte sullo Stretto nella storia. Andiamo alle cronache. La sventola di sovvenzioni europee, parte a fondo perduto, parte a futuro debito dei nostri discendenti, la progettata abbuffata di carta moneta o di impulsi elettronici senza valore, in attesa di futuri processi per truffa e corruzioni, complice il Covid degli sperperi, delle promesse e dei progetti più popolari e fantasiosi, hanno dato stura alla campagna dei sogni, la reclame delle false intenzioni per altri progetti e altri arricchimenti. Oggi è il tempo dii chi la spara più grossa.Dai tanti straordinari progetti di ponte sopraelevato ad unica o più campate, si è passati in questi ultimissimi giorni alla proposta miracolosa del tunnel sottomarino di 14 km che ignori la malia delle Sirene. Ed è caduta a proposito, dopo che mi aveva sorpreso, a parte l’antico tunnel da me sperimentato di Hong Kong, la descrizione fattami  da Paolo Viola, progettatore internazionale di porti turistici, del Tunnel della Manica di ben 50 km, a 40 metri sotto il mare: tre gallerie per quattro tipi di servizi, comuni treni passeggeri e treni merci, ma anche treni navetta per merci e, strabiliante l’Eurotunnel Shuttle per passeggeri e autoveicoli in scatola.

Tempi di realizzazione: inizio dei lavori 1987, inaugurazione da parte della regina Elisabetta il 1994. Si paventa oggi il fallimento: ipotesi di traffico passeggeri 15.9 milioni, nel 1995 soli 2,9 milioni, solo 10 milioni nel 2014. Profezie di 7.2 milioni di merci, primo anno 1,3 milioni, 1.7 milioni nel 2014. Incidenti: incendio navetta camion nel 1996 e ribaltamento nel 2008, guasto per escursione termica in navetta con duemila passeggeri nel 2009, altro guasto con viaggiatori nel 2010.  A Messina con tali paure si spera in una dismissione della concorrenza del potente cartello dei traghetti? Soprattutto per il traffico dei container? Manica docet. E soprattutto la Brexit con il prevalere dell’insularità e dell’illusione di dominio mondiale per la sola Britannia al di qua del Vallum Adriani, con il residuo fantasma del Commonwealth. A proposito circola anche la bufala che sempre i Romani avrebbero già allora scavato un tunnel sotterraneo tra Calabria e Sicilia. Se gli speleologi lo ritrovassero realizzerebbero il sogno del nostro politico di turno del tunnel. Il ponte o il tunnel potranno essere un’ardita opera di architettura, una delle meraviglie del mondo, ma credo ben poco che possa eliminare la nostra insularità che è nel nostro DNA, produrre utili, unirci all’Italia che ci disprezza. Dalla velocità dell’attraversamento alla lentezza da lumaca nelle nostre trazzere per incuria e malaffare.

SGUARDI SUL PONTE 

ELVIRA AMATA“Prima il resto poi il Ponte ? No, non ci stiamo. Adesso si deve chiedere tutto…”

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MAX MANFREDI Ponte: sono critiche infondate. E’ un’opera di interesse Ue 

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GIOVANNI MOLLICA Per il Ponte lotta aperta. piazze piene, buona informazione e flash mob