DI GIORNO IN GIORNO… con TOMMASO DI BELLA
La foto di Giovanni Pepi dalla Gallery CRONACHE A VISTA. QUI le immagini
Tommaso DI Bella è gerontologo, dirigente dell’Asp di Trapani. Ha insegnatonall’università di Palermoi
Lei diceva, nell’intervista dui una serttimana fa, (QUI ) che con le migrazioni si è alla recrudescenze di malattie che si ritenevano sopite, ma che la situazione è sotto controllo. E all’estero ?
“ In Germania , per fare altri esempi, l’ ”Istituto Robert Koch” (RKI) riferiva del caso di un richiedente…
asilo dello Yemen che avrebbe contagiato di TBC almeno 50 bambini..”
A giudicare da polemiche e paure, in Germania le infezioni non sono poche..
“No, infatti, l’incidenza di epatite B con il fenomeno della immigrazione di massa è salita del 300%, del morbillo del 450%, un più 40% di nuovi casi di AIDS e ancora 5.915 nuovi casi di TBC nel 2016 contro i 4.488 del 2001…”
Quali sono le ragioni principali di contaminazione ?
“Sono legate al fatto che questi pazienti hanno affrontato viaggi in condizioni disumane, in assoluta promiscuità, in condizioni igieniche minime. In questi casi eventi fisiologici come urinare, defecare, avere un ciclo mestruale, la stessa gravidanza spesso conseguenza di stupri subiti nei paesi d’origine, diventano rischi per la salute.”
Non pochi sostengono che c’è da fronteggiare un rimbalzo.
“ Cosa vuol dire ? “
Gli immigrati, meno dotati di noi dal punto di vista immunologico, contraggono qui l’infezione che non colpisce noi perchè siamo più immuni di loro. Ma, una volta contaminati, la diffondono. E’ così ? E in che misura ?
“ Il fenomeno esiste, certo. Gli immigrati sono più soggetti ad infezioni .”
Le ragioni ?
“ Sono da ricercarsi in immunodeficienza da malnutrizione calorico- proteica e in assenza di forme minime di prevenzione nei loro paesi di origine, come le vaccinazioni per le più comuni ed endemiche malattie infettive. La maggiore diffusione è generata, come dicevo prima, dalla promiscuità nelle comunità in cui vivono e dalla trasmissione di forme di infezione spesso resistenti agli antibiotici o antivirali…”
L’immigrazione non può essere arrestata , questo è certo. Ma deve essere governata. Governiamo questo flusso di malattie infettive ? E cosa fare per governarlo meglio ?
” In molti ospedali, cliniche universitarie o servizi territoriali ( dipartimenti di cure primarie) sono stati predisposti servizi di diagnosi e cura per le malattie legate alla immigrazione,
Il sistema è efficace ?
“ Questo è il migliore approccio metodologico che il servizio sanitario può porre in essere per governare il problema, incentivando nelle facoltà mediche delle università, la formazione di figure professionali come medici infettivologi/parassitologi o esperti in malattie tropicali e delle migrazioni, infermieri specializzati. da destinarsi alla gestione di questi pazienti nei vari luoghi di cura.
La foto di Giovanni Pepi dalla Gallery CRONACHE A VISTA. QUI le immagini
Cliccate QUI per leggere la prima intervista a Tommaso di Bella