Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di NINO SUNSERI

Caro Giovanni Quando scrivi che l’enorme debito pubblico dell’Italia, peraltro sempre in crescita, è il fattore prevalente della mancata crescita, tutti possono intendere quanto penalizzante sia l’attuale stagnazione dell’economia per le nuove generazioni. Ora io non capisco per quale ragione non c’ è un partito dei giovani in italia. Tutti  parlano delle nuove generazioni ma poi…..  Molto strano quel che accade. Quanti nel ’68 hanno guidato il paese fino a un minuto fa, hanno contestato i padri e stanno divorando il futuro dei figli.  Volevano eguaglianza ed invece riaprivano le forbici della diseguaglianza  fra ricchi e poveri, fra nord e sud. Volevano il diritto allo studio ma distruggevano la scuola e l l’università pubblica , favorendo di fatto la Bocconi, la Luiss e tutte le università private. I figli dei ricchi hanno hanno oggi grandi scuole, gli altri si arrangiano. Volevano il diritto al lavoro e creavano una disoccupazione record.

Volevano la sanità eguale per tutti e sappiamo come è finita: ottima quella delle regioni ricche come Lombardia Veneto Emilia, gli altri si arrangiano come dimostra il turismo della salute. L;o stesso per  i privati: eccellenze a Milano con San Raffaele e humanitas. Il resto? boh…..Vogliamo continuare? Quota 100 invece che investimenti nella formazione, reddito di cittadinanza invece che politiche del lavoro, assistenza al posto del merito, tutela dei dipendenti pubblici anche un poco fannulloni . Mercato del lavoro che torna a irrigidirsi dopo le timide aperture con il jobs act . Debiti su debiti che poi i figli pagheranno….non importa chi sta al governo. Monti, Renzi , Gentiloni , Conte 1 e Conte bis. Il debito pubblico italiano era 1.800 miliardi con Berlusconi nel 2011. Oggi siamo 2400. Ora polemizziamo per mes dicendo che vuole condizioni capestro…se salta il trattato e l ‘ Italia avesse bisogno di aiuto finanziario non resterà che rivolgersi al Fmi le cui condizioni saranno ben più drastiche e vincolanti….Lo ricorda bene chi c ‘era quando l’ Italia, negli anni ’70. per ottenere un prestito dovette dare in garanzia le riserve auree di Bankitalia. Ma tanto non ha importanza. L ‘Italia è ancora un paese ricco, molto ricco. Se ci sarà problema pagheranno i figli o i nipoti della generazione 68

Nino Sunseri giornalista, editorialista di Libero