DAL BOOKSHOP DELLA GAM PALERMO…. La fotografia fa un uso impersonale della struttura visiva. La camera dello sguardo viene adoperata per proteggere l’io dell’artista che riesce a parlare garantito dalla convenzione dell’immagine. Un io allarmato e nello stesso tempo astuto, che conosce la capacità del linguaggio di manifestarsi senza tradire il suo autore.
Il linguaggio parla la “terza persona della forma” che crea una condizione di resistenza e di impenetrabilità anche di fronte all’attenzione ammirata dello spettatore. ( dalla presentazione di Achille Bonito Olivo )
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