Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

 

La Sicilia, adesso, sembra al centro di tutto. Ma si parla d’altro. Il voto per la Regione, a Palermo, si dice, condizionerà quello di Roma a primavera. Così la Sicilia dei partiti si infuoca tra formule, propositi di alleanze, indiscrezioni indirette e messaggi obliqui. Ma della Sicilia della gente non si parla. “Se è cosi…” vuole invertire, nel suo piccolo, l’ordine delle cose. Lelio Cusimano e Giovanni Pepi cercheranno di mettere in luce le cifre e i dati che contano per chi in questa isola abita e vive con tutte le incertezze del caso.  

 

Di LELIO CUSIMANO E GIOVANNI PEPI

 

Allora, Lelio, la ripresa arriva. In Sicilia, qual è lo stato delle cose?

“Comatoso, direi…”

Addirittura?

“Sintetizziamo in tre cifre. I Siciliani sono l’8,5 per cento degli italiani, ma producono il 5 per cento della ricchezza del paese e ne consumano solo il 7 per cento…”

Nessun passo in avanti dopo il 2008, l’anno orribilis?

“Basta leggere l’Istat sul lavoro…”

Che dice ?

“Erano occupati il 44 per cento, oggi il 40…”

E nel centro Nord?

“il 66%. Dopo la crisi, hanno recuperato le perdite.”

Ma noi abbiamo la Regione, il personale pubblico. É straripante, ma fa vivere…

” Facciamo i conti. Nel pubblico, tra regione e comuni, province, società ed enti vari, scuola e università, difesa e forze dell’ordine lavorano 367 mila occupati.”

Non così in Italia?

“Il 27% degli occupati della Sicilia è nel pubblico. In Italia il 20%”

Siamo alla questione cruciale. Non c’è crescita senza lo sviluppo dell’impresa privata. Lo scriviamo da tempo: si impone una svolta …”

”La svolta non c’è. Il sistema industriale continua a perdere colpi..”

Quali i dati ?

“Quelli della San Paolo e dell’Istat..”

Che dicono i primi “Negli anni della crisi muoiono 53 mila imprese, cadono 112 mila posti di lavoro, il fatturato flette  di 25 miliardi.“

E l’Istat ?

”Nel Centro-Nord le industrie producono il 20% della ricchezza. In Sicilia meno del dieci..”.

Un contesto amaro. E si diffonde la povertà, riparte l’emigrazione… ”

Per poveri la Sicilia è prima. Quanto all’emigrazione, parliamo di demografia…”

Abbiamo scritto: si è all’isola che si svuota…

” Fra 50 anni, dice lo Svimez, si passerà da 5,1 milioni a 3,9…”

Ben vengano gli immigratI, allora… ”

Già ma Svimez dà cattive notizie. Valuta che l’Abruzzo, per esempio, nei prossimi 50 anni ne avrà 160.000. Noi appena 20.000. Siamo poveri persino per gli immigrati…”

Se è così, possiamo solo sperare che  la Sicilia dei partiti, nei suoi movimenti non sempre chiari, parta da qui..

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