Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

Nessuna galleria selezionata o è stata eliminata.

di GIOVANNI PEPI

Maurilio Catalano , nella sua quarantena, a Palermo, nella bella campagna di Villa Scalea, dimentica il virus e sogna la via del mare. Ha disegnato due delle sue barche che stringono, per l’approdo ,un’isola verde dove un albero verde si solleva solitario verso il cielo. E domina onde, isola , barche . Verde, per sperare. Come tutti. Ma lui sa viaggiare senza sosta tra le forme fantastiche che sempre prendono lui e che lui non abbandona mai. SE È COSÌ vi ripropone i suoi sogni , i colori vivaci , quelle visioni dove si incrociano figure diverse, in un interminabile delirio giocoso.

È inutile parlare con lui di pittura e di stile. Gli dissi una volta che mi ricorda l’impressionismo, il fauvismo…Mi interruppe: “C’è un tavolo nella mia stanza, pieno di pennelli e colori. Io sento ciò che ho dentro, vedo e scelgo. Dipingo così…” E riprese il discorso su pesci e di mare, locomotive e vagoni, carretti e ruote, forme che nella sua pittura  si rincorrono, si sformano, si riformano in uno scherzo infinito. Catalano così si diverte. E diverte. Malgrado il Virus