di ROSANNA BOCCHIERI
L’ Immagine determina le nostre scelte e la nostra vita. Viene prima delle parole e occultamente determina, ad esempio, la scelta di un prodotto al supermercato, la scelta di un libro. L’immagine determina anche una linea politica. Pensiamo alla propaganda del fascismo, del comunismo, del maoismo , attraverso i documentari. La televisione fa ampio uso dell’immagine, portatrice dell’implicito del discorso, di qualcosa che in maniera non palese ci induce ad investire economicamente, a comprare, a mandare soldi, ma quello che è più pericoloso , ci induce a pensare in maniera omologata, quel pensare politically correct, che ci toglie autonomia di pensiero, senso critico e non ci fa esprimere le nostre opinioni liberamente.
In tutte le trasmissioni televisive, si fa uso delle immagini, che, ad esempio, ad un sordo, un sordomuto, ma anche alla persona occultamente fanno credere quello che si vuole imporre, non una tesi condivisa, ma imposta occultamente, senza che l’individuo possa contrastarla. Questo, però, non avviene solo in televisione, ma anche attraverso le fotografie, attraverso oggetti, che si vogliono vendere e ditte, che si vogliono proporre ( se entrate all’Enel, ad esempio, si presentano oggetti acquistabili in bolletta a prezzi vantaggiosi, e società che forniscono servizi a buon prezzo, e noi acquistiamo occultamente)
In breve: cerchiamo di capire semanticamente l’immagine e di arginare il suo effetto negativo, cercando di ascoltare le parole e di non sintetizzare , senza un’appropriata analisi. I maschi sono più colpiti dalle immagini, le femmine dalle parole, sin dall’adolescenza, per cui più facilmente i primi sono manager ad esempio, ma sono più superficiali. Non tutti ovviamente