Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di CARMELO FUCARINO

Scrivevo l’altro giorno di >Leonardo Sciascia divenuto, per effetto dell’ultima rievocazione, il simbolo di tutta palermo felicissima. E sia… L’altro protagonista assoluto di un quinquennio di direzione della politica italiana.

Con titolo Hammamet a ripresa del film a preteso, che ha offerto con gli stacchi la parte culturale e impegnata della serata, l’inossidabile, intoccabile sotto ogni regime al potere, Bruno Vespa, ha voluto celebrare il ventennale dello statista attraverso questo film, non politico, ma biografia umana, come lo ritengono il regista Amelio, discretamente assente dal palcoscenico politico, e l’attore mattatore del periodo Savino. Nel solito salotto, tre di fronte a tre, hanno escluso il Craxi politico, l’ultimo in assoluto degli uomini politici al Governo. Le beghe, le accuse e le recriminazioni sono durate due ore. E non poteva essere diversamente se si portava in contraddittorio un trio socialista, con la parte di leone della piangente Stefania Craxi e il celebre delfino Martelli e di uno sfottente Cicchitto. Il contradditorio a senso unico: dal lato opposto in disagio evidente Savino a raccontare la difficoltà di entrare in un personaggio così invasivo e umorale e la versione data da Amelio, il ministro Scotti con la rivelazione degli intrighi di Scalfaro per la successione alla Presidenza e le sue dimissioni, un innocente Fassino che con le azioni e gli scritti aveva difeso l’uomo politico Craxi cosa che ribadisce. Il tutto tra rievocazioni di Mani Pulite, attacchi violenti, riedizioni filmate dei suoi interventi.

E il Craxi della concessione di Sigonella agli Usa e poi della difesa della italianità della stessa base, della revisione del Concordato del 1984 firmato col cardinale Casaroli, e la diminuzione dell’inflazione al 5,20% tra il 1983-1987? Questi socialisti degli anni della “Milano da bere” di questo avrebbero dovuto parlare, se ne avessero voluto salvare ed esaltare la memoria e invece hanno voluto vendicarsi con un processo all’allora neonato PDS. Che c’entravano le colpe di Occhetto o altri, con i misteri dei suoi processi, le proposte di curarsi in Italia, i funerali di Stato? Peccato! Avevano un’occasione unica di rendere pubblici da quella ribalta, di esaltare i meriti numerosi di Craxi e riabilitarne la memoria con i fatti politici, invece hanno processato l’innocente Fassino, uomo semplice, capro espiatorio consenziente. Fortuna che ad Hammamet a voce popolare si ricordano solo i suoi pregi di umanità e solidarietà, mi dicevano giorni fa, di “socialista”. Lo amano come uomo e benefattore.