Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

( Nella foto il Colosseo dipinto da Antonello Trombadori. E’ uno dei quadri esposti nella mostra in corso alla Galleria d’arte moderna diretta da Antonella Purpura cui questo Blog dedica una galleria. Per vedere le altre immagini cliccate qui ) 

di GAETANO DE BERNARDIS 

Caro Giovanni, l’annosa questione del debito pubblico, di cui state scrivendo in questo Blog tu ( qui ) . Lello Cusimano ( qui ) e Nino Sunseri ( qui ) contribuì allo sfaldamento dell’impero romano. Roma fin dai primi tempi della sua millenaria storia fondò la sua ricchezza sulla costituzione dell’aerarium  (erario), che sosteneva le spese correnti della macchina statale , cui poi si aggiunse la nascita del fiscus (tesoro direttamente dipendente dall’imperatore).

Fin quando le conquiste portarono nell’Urbe ricchezza, facendo crescere i flussi commerciali, le cose andarono bene, ma ad un certo punto emersero alcuni problemi che fecero aumentare a dismisura il debito pubblico romano: a)  si gratificarono  con una apposita indennità i soldati che si congedavano; b) addirittura l’imperatore Claudio elargì un donativo cospicuo ai soldati nel momento della sua ascesa al trono o nei momenti difficili per tenerseli fedeli; c) la corte cominciò a distinguersi per sprechi fuori controllo; d) la fine della politica espansionistica fece diminuire drasticamente le entrate provenienti dai bottini di guerra; e) l’aumento del prezzo di mercato degli schiavi fece aumentare il costo del lavoro; f) la pressione fiscale si rivelava non più adeguata. Per non aumentare ulteriormente la pressione fiscale, si decise la svalutazione della moneta a tal punto che progressivamente la svalutazione diventò galoppante. Certo, ce lo ha insegnato Guicciardini, la storia non si ripete, il rapporto col passato deve servire a riscontrare con esso analogie e alterità, ma siamo sicuri che la lezione di Roma antica sul debito pubblico non suggerisca qualcosa a noi italiani del terzo millennio.?

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