Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

L’INTERVISTA con PIERGIORGIO MOROSINI 1/

di GIOVANNI PEPI

 C’ è un accordo sul nuovo Consiglio Superiore della Magistratura. Gli obiettivi, in sintesi sono due, meno politica e minor peso delle correnti. E due sono gli strumenti: più incompatibilità tra ruoli politici e incarichi in Consiglio, riforma elettorale con voto distribuito in più collegi. Serviranno ? Ne parlo con Piergiorgio Morosini, già consigliere, già segretario generale di Magistratura Democratica, che oggi  Gip a Palermo. 

“ Prima di tutto, vorrei non si dimenticasse un dato della realtà…”

Quale ?

” I recenti progetti di riforma sono figli di quanto sta emergendo dalle indagini di Perugia sulle condotte di alcuni ex componenti il Consiglio Superiore della Magistratura…”

Certo. Ma le questioni insorte vanno oltre. Riguardano tutti . No ?  

“ No. C’è una questione di misura..”

In che senso ?

“Nel senso che migliaia di giudici e pubblici ministeri non c’entrano nulla con certi contesti….”

Questo è vero. E di loro non si parla. Vuol dire questo ? 

”Voglio dire questo. Anche perchè sono soprattutto i magistrati meno conosciuti. Quelli impegnati ogni giorno su delicate questioni nei più disparati angoli d’Italia e senza riflettori. ..”

Gli invisibili ?

“No . La società civile li vede eccome. Sono quelli che interpretano il loro ruolo in una dimensione, fisicamente e mentalmente, lontana anni luce dai “salotti”, dalla “grammatica” e dai “traffici” delle chat e delle intercettazioni pubblicate….”

Lei teme la grande confusione, il polverone ?

“Certo. Il rischio adesso è che si ingeneri nell’opinione pubblica l’idea che tutto sia marcio; e così, si cancelli quel tanto di abnegazione e di serietà che c’è nei tribunali e nelle procure…”

E dove teme possa portare tutto questo ?

“ Se passasse un simile messaggio, si darebbe la stura a pericolose forme di giustizia alternativa. Come la storia ci insegna, in certe aree del paese, chi non crede nello Stato si rivolge al crimine organizzato per vendicarsi di un sopruso, per riscuotere un credito o per difendere una proprietà. 

E come possono evitarsi polverone e conseguenze. Lei parla della maggioranza dei magistrati. Concordo. Ma è una maggioranza silenziosa. E allora ?

“ Cominciamo dal primo banco di prova…”

Vale a dire ? 

“Lo svolgimento delle procedure per l’individuazione delle responsabilità personali. In sede penale e disciplinare…”

Che mi sembra non poco lento..

“E’ un suo punto di vista. Ma è da lì che si capirà se ci sono i veri anticorpi alle degenerazioni. E’ auspicabile che gli organi competenti, nel pieno rispetto delle garanzie, agiscano tempestivamente…” 

Basterà questo per diradare polveroni e risanare immagini almeno sfrangiate… ?

“No. Neppure quello basterà a rimarginare la ferita inferta ad un organo di rilevanza costituzionale, quale il Consiglio Superiore della Magistratura, pensato per difendere l’autonomia dei tantissimi magistrati “perbene”….”

Cos’altro allora ? 

” Occorre agire su più fronti.”

Va bene, parliamone 

continua