Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

L’INTERVISTA……a ROBERTO LAGALLA di GIOVANNI PEPI 

 assessore regionale all’Istruzione 

I giovani lasciano, l’economia si desertifica,  i siciliani subiscono costi nel presente e nel futuro. Questo Lei dice, assessore Lagalla, nell’intervista che ci ha rilasciato una settimana faqui

“Non è così.. ?”

“Si . Ma in Sicilia si è  un incrocio di patologie che sfiorano il paradosso..

“ Che vuole dire ? “

“Quelle che, per esempio, denunciava a noi Alessandro Albanese, leader degli industriali. In sintesi “La disoccupazione giovanile è al cinquanta per cento: però ci mancano i mestieri richiesti..” qui

Lei è l’assessore alla Formazione e conosce il problema.  La macchina ancora arranca? Aveva un programma. E’ andato avanti ?

 “E’ andato avanti. Certo. La formazione in Sicilia, tanto quella rivolta agli adulti inoccupati quanto quella dedicata ai percorsi sostitutivi dell’obbligo scolastico, è ripartita con regolarità. Mi pare un bel segnale..”

Ma parliamo del rapporto tra mestieri  che servono e mestieri che ci sono…

“ E’ un bel segnale anche per questo,. I pilastri nuovi sono due. Il primo è l’aggiornamento delle qualifiche che si realizza con soggetti che operano nel territorio. Il secondo l’individuazione dei  mestieri da mettere in riserva..”

Tutto a posto allora ?

“Per niente . Io non vendo illusioni, mi conosce..Noi  stiamo lavorando ad una nuova fase della formazione.,. “

Con quali obiettivi ?

“Proprio quelle di qualificare i giovani in base alle esigenze accertate dal mondo produttivo. “

Con quali uomini ?

“ I nostri intanto, che saranno adeguatamente preparati con corsi di aggiornamento permanente.

E le risorse ?

”Sto pensando a sistemi di incrocio tra risorse regionali e fondi interprofessionali nella disponibilità delle aziende .”

I nostri uomini , lei dice. Qui siamo alla nota dolente ..

“Perché ? “

Perché quando si parla di formazione è subito in primo piano la questione dei formatori che non quella dei formandi..

“Voglio essere chiaro sul punto. il personale incluso nell’albo storico, peraltro ad esaurimento, deve essere tutelato. E’ un dovere sociale

Malgrado i modi

“So cosa vuole dire e non lo nascondo.Hanno  prevalso in passato ,nel comparto , non senza complicità politiche, logiche protezionistiche e dinamiche clientelari che hanno determinato un ingiustificato eccesso di operatori

E allora ?

“ Allora si cambia. E si sta cambiando. Ripeto: elaborazione di nuovi castaloghi di qualifiche professionali, possibilità di scelta diretta da parte degli allievi, la collaborazione con il partenariato economico-sociale. Sono tutte strade che consentono un superamento del passato. Ma non mi nascondo che la strada non è né facile né breve..” 

C’è un altro progetto al quale pensa da tempo.

“Di quale parla? ”

“Del contrasto dell’emarginazione giovanile nelle periferie attraverso l’uso pomeridiano delle scuole..”

”Anche qui non siamo fermi. Molte scuole sono state coinvolte per combattere la dispersione, per favorire integrazione e crescita culturale. “

“Con quali metodi?”

Il principale è quello dell’allungamento del tempo a scuola..2

E le scuole resistono ?

“Per niente. Si è avviato una dialogo costante e costruttivo. Sono fidicuioso che si potranno svolgere attività interessante in futuro.

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