Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

 di GIOVANNI PEPI

Se i Cinque stelle aprono a Lega e Pd ( cos’è la destra, cos’è la sinistra) e chiudono a Forza Italia, se il Pd chiude ai cinque Stelle e Salvini chiude al Pd , le consultazioni del Capo dello Stato trovano le cose al punto di partenza di un mese fa: dopo il voto era il vuoto, ed ora quel vuoto è aggravato dai veti. Sergio Mattarella è da tempo atteso come l’uomo migliore per avviare la soluzione della crisi, Dovrà partire dal punto peggiore. Si può ora sperare che ,anche grazie al presidente, la Politica non parli alla politica ma  all’Italia. Ci vorranno parole chiare parole chiare in un contesto più che annebbiato per dire come stanno le cose. 

Il paese va, esce dalla recessione. Tutto crollava un decennio fa. Il Pil fletteva del 9 per cento, la produzione di circa un quarto, gli investimenti del 30 , i consumi dell’8 e la disoccupazione raddoppiava ( lo dice Bankitalia). Ora si è fuori dalla catastrofe: produzione e occupazione crescono , la ripresa appare solida, industria e turismo sono in crescita costante,  il contrasto delle mafia segna punti, si prevengono gli attentati terroristici, flette l’immigrazione .  Si è a un cammino nuovo che promette luci. Ma ci sono molte ombre. Troppe. Il Sud resta indietro, produce poco più della metà del nord,  vi si concentra il doppio della disoccupazione, la povertà lo colpisce più di quanto non colpisca le “altre” italie. Il lavoro è instabile con molto tempo determinato e contratti interinali, si diffondono tormenti e incertezze. Si cammina , talora si arranca, invece si dovrebbe correre.

Ora la domanda è questa. Si può accelerare il ritmo della crescita come è giusto proporsi, o si potrà addirittura volare come i partiti maggiori oggi promettono. ? Tutti devono far i conti con i conti e dirci le verità necessarie.  Tra flat tax e reddito di cittadinanza, si vuole tanto: meno tasse, più lavoro, più tutele, meno disuguaglianze. Cose necessarie e giuste. Spieghino con quali risorse, perchè il paese supera i 2200 miliardi di debito, gli investitori esteri ne detengono quasi un terzo e l’italia ,per funzionare, deve ottenere in prestito almeno un miliardo al giorno. L’ Europa guarda e i mercati sono vigili. Se gli equilibri saltano, i tassi salgono,  il Fisco bussa, consumi, produzione e lavoro di nuovo fletterebbero. Si crollerebbe verso il basso invece di volare verso l’alto.  Ridotto all’osso, il problema è questo. Capiamo le cose della politica. Quando il tempo è buio, non si può esser chiari sempre. Purchè non si scelga, all’opposto, di non esserlo mai.

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