Su case e mercati dopo le interviste a Giulia Garbi….

GIUSEPPE LO TORTO  Eccellente gli interventi di Giulia Garbi. QUI e QUI  Mi chiedo se di questo “respiro” del mercato in realtà ne godranno soltanto investitori del nord Italia. Beninteso che siano i benvenuti, ma consideriamo che i nostri giovani continueranno ad “espatriare”, senza alcun programma di prima o seconda casa qui al sud (a meno di ereditarla per poi svenderla).

 Gli investitori innamorati della splendida Sicilia dovranno poi fare i conti con le conformità urbanistiche, con i cementi armati di 50 anni addietro (potendo scegliere consiglio sempre una struttura in muratura portante: leggasi  in pietra naturale, non artificiale come il c.a), ecc.  Al riguardo mi viene in mente come non mi pare che sia stato ancora reso obbligatorio il “libretto del fabbricato “ che serve a monitorare lo stato di salute delle strutture e degli impianti. Mi piace ripetere che se il Colosseo o le Cattedrali medievali fossero state costruite in c.a., oggi sicuramente non le avremmo;  ma forse i nostri antenati costruttori avrebbero trovato i necessari rimedi….Sono pessimista ?  Sarò lieto di essere smentito !

MARIUCCIA PECORARO Ho letto l’intervista a Giula Garbi ( QUI ) Questa bella immagine della Sicilia , che suscita nei compratori italiani l’acquisto della seconda casa , ci rende orgogliosi.   ( insegnante, presidente inneer Weel Palermo Villa Igea )

GIULIA GARBI Orgoglio ? Lieta di suscitarlo. Purché sia sentito nella misura giusta e in una prospettiva positiva. Troppo spesso l’orgoglio diventa un alibi per l’immobilismo. Io amo la Sicilia e vorrei che I Siciliani utilizzassero cultura e storia come risorse per costruire il futuro. Ma ancora non succede come dovrebbe e potrebbeagente imobiliare, consigliere del gruppo Terziario Donna di ConfCommercio a Milano )

 

La crisi del Pd in sicilia. Le interviste a Calogero Pumilia  QUI e QUI  suscitano grande dibattito. Pubblico gli interventi in ordine di arrivo. Oggi scrive Pasquale Hamel. gp

PASQUALE HAMEL “L’intervista di Pumilia è in molta parte condivisibile, il quadro che disegna dell’attuale  Pd siciliano è più che corretto. Direi, per usare un’immagine abusata, che il Pd sia come quegli orchestrali che continuavano a suonare mentre il Titanic andava a fondo. Diciamo subito che oggi il Pd, ed il Pd siciliano in particolare, non  si sa cosa sia, anime diverse si sfidano a singolar tenzone sul nulla anche perché, mi pare evidente, questo partito è senz’anima.

 Mi permetto di aggiungere, e penso di attirarmi il fastidio di qualcuno, che quell’anima, nonostante molti suoi errori dovuti ad esuberanza e sufficienza, gliela voleva dare Matteo Renzi. L’anina di un partito progressista moderno ancorato ai principi liberal democratici. Purtroppo sono prevalsi i vecchi schemi ideologici, dietro i quali si nascondevano mediocri interessi personali. Debbo dire, e lo faccio con amarezza, che continuando così le cose per il Partito democratico non vedo un futuro.” ( Storico, giornalista e scrittiore, presidente istituton Storia Patria )

PIERO BUSETTA Ho letto con molto interesse i due post di Calogero Pumilia sul pd nazionale e su quello regionale! Un PD che non riesce ad intercettare più nè le esigenze dell’area progressista nè di quella popolare !

In Sicilia non ha mai rappresentato in realtà una grande forza ma adesso è lontana da tutti!  Lontana dalla parte colta che non si riconosce nelle lotte di potere interne che mirano a conservare i padroni del partito alla guida, nè dalla parte popolare che non è distante purtroppo dal populisti verso i quali , sopratutto i 5 stelle si è spostata! In realtà il partito non si è mai contrapposto alle rendite di posizione che hanno bloccato la nostra realtà da sempre , anche quando per un caso fortuito la sinistra è riuscita ad avere la presidenza della regione ! Facendosi imporre personalità esterne ( dove è finito Baccei ? ) totalmente sganciate dal territorio ! Non sono mai entrato personalmente all ‘assessorato all’economia nei 5 anni di Baccei !Peraltro dice bene Pumilia le due anime delPd hanno poco in comune ed è bene che vadano ognuno per la propria strada in una visione di coalizione! Ma bisogna che entrambe partano mettendo al centro lo sviluppo economico del quale si sono sempre disinteressati ! Bisogna ripartire dalla lotta alle rendite di posizioni che attraversano partiti centro di destra e di sinistra e che sopravvivono a qualunque tentativo di cambiamento ! ( economista e scrittore, autore de Il “ Coccodrillo si è affogato ” )

ENZO GIAMBANCO Il problema è generale non solo del PD: la qualità umana è scaduta. Baricco nel suo ultimo libro, The Game, lo attribuisce alla mutazione antropologica determinata dal passaggio dall’analogico al digitale, che avrebbe cancellato le èlite.

Può darsi ma la esigenza di punti di riferimento, a mio avviso, rimane. Non  ne vedo tra i magnifici sette e tanto meno in Faraone. Lasciami dire una follia: sottrarre Savona ai 5S ed all’euroscetticismo , facendone un faro di pragmatismo economico. Senza una scossa vera, di cui non vedo leader capaci tranne Renzi, che non è ovviamente ripresentabile, il rischio di declino inarrestabile è una triste realtà ( Ginecologo, già presidente della Società Italiana di Ginecologia )

LELIO CUSIMANO L’analisi di Lillo Pumilia ( è lucida quanto sferzante. Credo che, implicitamente, ci dia anche una chiave di lettura della tumultuosa crescita dei sondaggi a favore dell’attuale Maggioranza: corrono da soli e senza un’Opposizione.

Di là, comunque, dei temi strettamente politici, vorrei segnalare un’altra anomalia del sistema siciliano. Mi riferisco al disinteresse che si protrae da oltre 35 anni per il diritto allo studio. La nostra regione presenta un rapporto problematico con l’istruzione. La Sicilia è l’ultima regione italiana per numero di laureati, in un Paese come l’Italia che già è penultima in Europa. I Neet, i giovani che non studiano, non lavorano e non fanno formazione, sono così numerosi che fanno svettare l’Isola al primo posto in Italia. Per numero di studenti che abbandonano prematuramente la scuola, l’Isola si attesta al secondo posto tra le venti regioni italiane, così come i Siciliani in possesso solo del diploma di media inferiore sono tra i più numerosi in Italia e secondi solo ai Pugliesi (fonte Istat). Il tempo pieno coinvolge appena l’8% degli studenti siciliani e in alcune provincie meno del 2%. Rispetto ai coetanei delle altre regioni, agli studenti siciliani mancano annualmente oltre 400 ore di attività educative. In dieci anni la perdita d’immatricolati nelle università siciliane ha toccato punte del 40%, lontane persino dal 27% del Mezzogiorno (fonte Regione Siciliana).Secondo i test ministeriali Invalsi che misurano la conoscenza della lingua italiana, la media nazionale raggiunge il livello 200, il Sud si attesta a 187 e la Sicilia si ferma a 185.   “Queste situazioni condizionano il processo di sviluppo dell’Isola e contribuiscono ad alimentare quella povertà educativa – denuncia Save the Children – che vede affermarsi la cultura dell’illegalità e del crimine organizzato”.Tra i tanti ritardi della Sicilia ho voluto richiamare proprio quello dell’istruzione, nella consapevolezza che si tratta di una “bandiera” storica per la sinistra. Eppure è servito un Governo di centro-destra per incardinare la prima legge siciliana per il diritto allo studio. Un esempio ma emblematico! ( economista, editorialista de Il giornale di Sicilia )

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GIIUSEPPE LO TORTO Preziosi e cari Giornalisti (la maiuscola non è a caso), apprezzo e condivido l’evoluzione continua di una lingua viva e versatile come la nostra, ma è davvero pessima l’espressione “hanno trovato la quadra” che risuona come una nota stonata nei “concerti” tg. Sa tanto di dialetto lumbard, neppure tanto musicale. Perdonatemi ma non riesco a entrare in risonanza. Si potrebbe tuttavia cogliere l’occasione per ricordare l’impossibilità di disegnare un quadrato di area ugule a quella di un cerchio dato.   ( Ingegnere, esperto informatico, consulente giudiziario )

PATRIZIA DI DIO  La quadra ? Brutto neologismo per dire far quadrare il cerchio. Esprime l’ossimoro di un’attività di un cambiamento che , per essere attuato, non può far “quadrare”… il cambiamento è più sovversivo e disordinato che “quadrato”. Certamente in politica è importante ascoltare e rispondere alle istanze ma dare risposte e trovare soluzioni è diverso dal “trovare la quadra” che è l’azione di mediazione di mettere tutte le parti d’accordo. L’azione più coerente del cambiamento è “trovare la quadra”?  Non credo. non è per niente coerente con la necessità di cambiamento.   ( presidente Confcommercio Palermo e presidente nazionale Terziario Donna ) Se Lo Torto tra i “preziosi e cari giornalisti”, con la maiuscola, annovera anche me, sono incolpevole come gli altri. La parola “quadra” non nasce da noi. Ma da Luigi Di Maio e Matteo Salvini quando sulla prescrizione cercavano un accordo che sembrava impossibile. È cronaca, dunque. Dialetto lumbard ? Ha ragione. Infatti la inventa Umberto Bossi quella parola, abbreviando l’espressione quadratura del cerchio. E ho già osservato, in questo blog quanto sia stonata con il “Cambiamento” l’uso di parole in uso un quarto di secolo fa. A parte il fatto come scrive bene Patrizia Di Dio che la “quadra” è altro dalla politica..Ma tant’è

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CALOGERO PUMILIA Direttore, condivido pienamente il tuo ultimo editoriale. In modo particolare il riferimento al PD del quale seguo le vicende con un misto di rabbia e di rassegnazione. In quel partito continuo a militare, alle primarie sceglierò Zingaretti ma temo che l’esperimento politico nato dieci anni fa stia arrivando al capolinea. Se guardo alla vicenda regionale il pessimismo diventa ancor più forte. Non vedo infatti come sia possibile rianimare un’esperienza che gli errori complessivi e la pochezza della classe dirigente isolana hanno dissipato. In Italia e in Sicilia c’è tuttavia un grande spazio per una sinistra moderna e riformista. Quello spazio non va lasciato vuoto. della Commissione garanzia del Pd Sicilia ) C’è uno spazio per una sinistra moderna e riformista. Certo. Ma le proteste di Roma e Torino dimostra che altri possono riempirlo. Mi farà piacere parlane con te

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Scrivevo nel TACCUINO ( QUI ) che , con la “Manovra”, il governo volta le spalle al Sud. Ci sono commenti. Li pubblico in ordine di arrivo.. È bello discuterne . gp

PATRIZIA DI DIO # l Sud non pretende assistenzialismo ma equità. L’Italia va a due velocità. Tanti standard nel  Sud sono molto al di sotto della media. Sanità, istruzione, servizi pubblici. Nel Mezzogiorno non ci sono cittadini o imprese di serie B. Non sono accettabili diseguaglianze così forti tra cittadini e territori. Lo Stato deve colmare il divario. Non solo per equità ma per convenienza. Senza il Sud tutta l’Italia non riparte. Al contrario il Sud rischia di diventarne zavorra. E deve farlo per arginare la deriva verso lo scontro tra le due Italie, con i cittadini gli uni contro gli altri. C’è anche questo, ammettiamolo, nel voto del 4 marzo scorso : una contrapposizione di interessi tra Nord e  Sud. Rovinosa per tutti.  ( Presidente provinciale Confcommercio di Palermo e presidente nazionale del gruppo Terziario Donna.) “Il Sud non pretende assistenzialismo ma equità…” Tu dici ? Certo, importanti forze sociali, fra le quali la tua Confcommercio, non vogliono un Sud sussidiato. Ma il successo di un M5S che, invece, promette redditi di cittadinanza induce a pensare che ancora molti , nel Sud, di assistenzialismo vogliono nutrirsi.…. 

 LINO MORGANTE # caro Giovanni, Il Sud non è neppure citato  (Direttore editoriale della Gazzetta del Sud e de Il Giornale di Sicilia ) Appunto, caro Lino. E se è così.,.,.

 

 

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