Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di ENZO GIAMBANCO

Caro Giovanni, ho ascoltato la registrazione delle risposte sul MES di firmatari ai gazebi della Lega. Non solo non sapevano cosa firmavano ma, più grave, non gliene importava niente. Quello che contava per loro è di seguire Salvini, forse attribuendo al cognome un significato salvifico: nome amen. Dirai: che c’entra questo con i temi economici di cui scrivo?

Enzo Giambanco, medico, già presidente della società italiana di ginecologia

Il fatto è che sono convinto che l’ignoranza, la rozza semplificazione di ciò che è complesso, la mancanza di fiducia in se stessi pesano quanto, o forse più, dei meccanicismi economici nell’ostacolare il decollo della nostra economia. Certo il debito pubblico è una pastoia per qualsiasi governo e ricordo la lezione di La Malfa quando ricordava che deve esistere una relazione tra programmi e risorse. Ovviamente fu per queste considerazioni che venne chiamato Cassandra.

Ho anche memoria, io che economista non sono, di un certo Kinsey, le cui regole, condensate in investimenti pubblici in grandi progetti che inducessero aumento dei consumi interni grazie alle paghe dei lavoratori, ottennero il recupero della economia USA dopo la crisi del 1929. Insomma ci vuole coraggio e capacità di dire la verità per coinvolgere tutti in uno sforzo che abbia obiettivi chiari e condivisi, senza indugiare in assistenzialismi elettorali. Un sogno o la sindrome di Cassandra che non mi molla? Certo che se non si viene fuori dalla rissa, in cui governo e opposizione dicono magari le stesse cose ma presentate in modo opposto e contrario non se ne viene a capo . C’è bisogno di una leadership forte, di certo non di un uomo solo al comando. Questo lasciamolo solo al ricordo del grande Fausto.