Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

 

Roma – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo studio al Quirinale in occasione della firma dello sciogliemento delle Camere, oggi 28 dicembre 2017.(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

APPUNTI ….. di GIOVANNI PEPI

Nelle ultime cronache di Sky  piccole novità. Massimo Leoni, cronista da Montecitorio, segnala diversità nei toni. La strada per il governo resta in salita ma almeno ci si ascolta. Roberto Fico, nuovo presidente incaricato, dichiarava ieri dal Quirinale.  “Partire dai temi per l’interesse del paese.-“ Stamani Dario Franceschini,

ministro in carica alla Cultura e uomo forte del Pd, non respinge l’invito. Anzi. Afferma, in una intervista a Claudio Tito su Repubblica: “ Vediamo se c’è uno spazio di confronto basato sui programmi ” Tra democratici e Cinque Stelle le differenze da superare, però, sono evidenti. Li annotava , scrupolosamente , Luigi Zanda, già capogruppo del Pd nel vecchio senato, quando diceva, su Il Corriere della Sera, a Luigi Cazzullo: “La visione internazionale: loro hanno una dichiarata simpatia per il modello Putin, che non è certo il nostro. La concezione della democrazia: loro sono per la democrazia dei clic, noi per quella rappresentativa. L’idea di partito: loro sono un’emanazione della Casaleggio&Associati, noi vorremmo una legge per applicare l’articolo 49 della Costituzione che impone ai partiti la democrazia interna. Il rapporto con l’Unione europea: noi la vorremmo più integrata, loro sono nazionalisti. Il bilancio dello Stato: per noi è fondamentale l’equilibrio tra entrate e uscite, per loro no…..». ( 21 Marzo)  Molti spigoli. Troppi ? Talora la politica, lo sappiamo,  ha risorse creative sorprendenti . Massimo Bordin, nella sua rassegna stampa Su Radio Radicale, é colpito da quanto sostiene Danilo Toninelli, capo dei senatori di Cinque Stelle,  a proposito della Flat tax, idea forza della Lega di Salvini, allo scopo di trovare una via di intesa tra Cinque Stelle e Lega. Per lui può andar bene, purché sia progressiva e non danneggi i poveri. Ma questa tassa è per definizione piatta, con unica aliquota uguale per tutti. Con la flat tax progressiva, si sarebbe per Bordin , all’ossimoro, ossia all’intreccio di due parole di senso contrario per non dire opposto. Commenta Globalist. it: “ una flat tax progressiva è come dire che i cannibali sono vegetariani..” ( qui ) Ma Massimo Bordin conosce bene la storia e si scandalizza meno. Nulla di nuovo sotto il sole. Di ossimori la strada della politica è lastricata. E ricorda la prima Repubblica , quando Aldo Moro riuscì a far convivere centro democristiano e sinistra parlando di “convergenze parallele “ , quando sappiamo che le parallele sono tali perche tra loro non convergono mai. Può’ la “strategia degli ossimori” da prima repubblica tornar utile per far vivere la Terza. Vedremo. La materia va trattata con cura. Bordin sa benissimo che con gli ossimori si riusciva a formare i governi. Che poi, però, non governavano… 24 Marzo

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