Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

IN CHAT LELIO CUSIMANO E GIOVANNI PEPI

PEPI Allora Lelio, ci siamo. La trattativa per il nuovo contratto dei regionali è avviata. Il primo  incontro è in corso. Ci sono Gaetano Armao, il vicepresidente e assessore al Bilancio, Bernadette Grasso, l’assessore alla Funzione pubblica.

CUSIMANO Era ora, è il caso di dire. Gli stipendi sono bloccati da dieci anni..

PEPI Ma è il caso di aggiungere che si è in tempi di magra. In bilancio ci sono dieci milioni l’anno per tre anni da destinare allo scopo. Briciole. Insomma non c’è trippa per gatti.

CUSIMANO La trippa va trovata.

PEPI Cosa non semplice. Verrebbe fuori nell’incontro che la giunta precedente, per finanziare il rinnovo, avrebbe messo nel conto crediti fiscali dallo Stato che però lo Stato non ha riconosciuto..

CUSIMANO. Insisto. I soldi vanno trovati. Il contratto è un diritto. Lo dice anche la Corte dei Conti, sempre critica sulle spese per il personale. Un blocco di quasi dieci anni è una cambiale firmata in bianco. Produce solo guai, alimenta aspettative e demotiva la gente…

PEPI Ma bisogna parlar chiaro. Dobbiamo uscire da una indolenza progressiva

CUSIMANO Quale ?

PEPI Si può parlare di retribuzioni e basta ? Ci sono i diritti del personale, certo. Ma ci sono quelli del contribuente. A questi chi pensa ?

CUSIMANO Devono pensarci tutti. Il discorso è complesso. Pensare a soluzioni semplici è pura demagogia

PEPI Proviamoci

CUSIMANO Intanto chiariamo. La stucchevole vicenda dei super stipendi non riguarda i dipendenti della Regione ma soltanto quelli dell’Assemblea, appena 180 unità. I “regionali” sono migliaia e il discorso è diverso. Devono rinnovare il contratto non certo per spartire soldi ma per ridisegnare la macchina amministrativa che risulta a dir poco inefficiente.

PEPI A dir poco. Ma parliamo di numeri. I dipendenti sono troppi come già abbiamo scritto…

CUSIMANO I numeri sono impressionanti. In Sicilia si concentra un quarto di tutti i dipendenti delle regioni italiane. Ma la storia viene da lontano.  Nel 2005 la Giunta contrattualizzò di botto quasi 3.500 precari. Nel 2010 in un colpo solo gli impiegati regionali aumentarono del 45%.  Si è andati avanti in maniera caotica  e irresponsabile. Chiaro ?

PEPI Chiaro. Quindi un ridimensionamento è necessario

CUSIMANO Si è a un’altra stranezza. E’ già in corso una riduzione del personale, anche qui caotica e irresponsabile. Negli ultimi tre anni sono andati a casa quasi due mila regionali. Con l’altra pazzia dei prepensionamenti andranno a casa, entro un triennio, altre 4 mila unità….

PEPI Una pazzia perchè ?

CUSIMANO Perché si è pensato, esclusivamente, ai benefici per i dipendenti, non all’interesse dell’amministrazione. La quale oggi risulta impoverita e sguarnita nei ruoli più rilevanti. Siamo alla paralisi, complice anche la rotazione dei dirigenti su cui il governo Musumeci , a quanto pare, ancora nicchia.

PEPI Si sono fatti errori. E si è agli orrori. Quando serve personale, ad esempio all’assessorato rifiuti, in piena emergenza, non ci sono gli strumenti giuridici per farli arrivare. Malgrado propositi di riforma, ordini del giorno e protocolli, un dipendente regionale è ancora inamovibile

CUSIMANO: Già si è ancora al famigerato “interpello”. Nessun si muova senza interpellarlo. Una vergogna.

PEPI Si deve allora rinnovare il contratto nel quadro di una riforma che renda efficiente una macchina almeno arrugginita

CUSIMANO Una macchina spinta , non dimentichiamolo , da vari eserciti..

PEPI In che senso?

CUSIMANO Parlo del personale che non viene considerato regionale, eppure è pagato dalla Regione. Tra sanità, forestali, precari degli enti locali, società partecipate, formazione, ex LSU, ex PIP, catalogatori, enti e organismi vari , siamo terribilmente vicini alle 160 mila unità Bisogna fare lavorare e meglio questi eserciti.

PEPI Il che significa più merito e meno egualitarismo, più produttività e meno lassismo. Hai detto nulla..

CUSIMANO C’è la legge Madia che introduce dosi di efficienza tra i dipendenti pubblici. Si cominci da lì,  con un semplice copiato. In alternativa parlare di produttività del personale sarebbe una beffa.

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