Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

( questo scatto di Giovanni Pepi nella spiaggia di Sferracavallo è stato inserito nella Gallery CRONACHE A VISTA . Per vedere le altre cliccate QUI )

GAETANO DE BERNARDIS

I migranti ancora al centro delle cronache politiche. In Italia e in Europa. Se si facesse in questi mesi una ricerca sulla lingua italiana per scoprire quali sono le parole più adoperate negli ultimi tempi (gli studiosi parlano di “indice di frequenza”, e di “lessico frequenziale” ),   la parola “migrazione”  (con tutti i suoi derivati come migranti, emigrati, immigrazione)

risulterebbe fra le più frequentemente usate.  Perché, oggi, il governo in carica,  ne ha fatto il punto centrale della sua propaganda. Ma  Il fenomeno   ha caratterizzato quasi tutte le fasi storiche. Si pensi alle prime migrazioni dell’uomo primitivo che si muoveva in cerca di animali da cacciare e di terre più fertili. Oppure alla migrazione greca da oriente ad occidente, solitamente definita colonizzazione, determinata da una forte ripresa delle attività commerciali ed economiche, ma soprattutto da un imponente incremento demografico che richiedeva nuove terre per sfamare una popolazione sempre più numerosa. Si pensi poi alle migrazioni barbariche che si mossero da est verso ovest, con l’esigenza di trovare terreni coltivabili dove potersi stanziare. Per non parlare dei  numerosi processi migratori dall’Italia verso l’Argentina o gli Stati Uniti per trovare in queste nuove terre condizioni migliori. I flussi migratori sono stati di tipo economico piuttosto che dettati da esigenze di persecuzione o di sopravvivenza. Non è accettabile che oggi faccia scandalo.

Tanto più che noi abbiamo una doppia colpa: abbiamo contribuito, in un passato ormai un po’ lontano,   a depredare queste terre, a farne luogo di sfruttamento coloniale;  abbiamo poi favorito lo scatenarsi di guerre sanguinosissime e distruttive in molte aree del Mediterraneo, dalle quali la gente fugge per salvare la vita. Anziché  prendere ora coscienza delle nostre colpe storiche per operare giusti risarcimenti, continuiamo a  a tormentare queste popolazioni con egoismi e odio razziale (respingimenti, divieto di sbarco, rimpatri, ecc.. ). Una volta si diceva Historia magistra vitae oppure, se si  vuole citare Ugo Foscolo, “Italiani vi esorto alle istorie” :.Oggi non siamo più capaci di ritrovare nella storia una lezione da utilizzare nel presente.

( Lo scatto sotto il titolo è stato realizzato da Giovanni Pepi nella spiaggia di Sferracavallo. Cliccate QUI per vedere le altre immagini )

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