Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

L’OPINIONE…di CARMELO FUCARINO

 professore di latino e greco al liceo garibaldi di Palermo

Già il titolo del programma la dice tutta, un aborto linguistico di trascrizione per american- subjection, inutile e solo per vizio di esterofilia o meglio di american-filia, perché esiste un corrispondente omofono italiano,…

la bella sonorità di “realtà”. Che tutti capiscono al posto di questo orrido “Realiti”. Sottotitolo, Siamo tutti protagonisti. Può un servizio “pubblico” (non offenda il buon senso Musumeci che dichiara che non lo è) come la RAI, che scippa ormai senza controllo il canone da un altro servizio pubblico essenziale (chi controlla la bolletta della luce cartacea o peggio online?), può la gloriosa RAI far parlare a ruota libera chiunque senza controllo sulla verità e sulla moralità? Se così siamo messi, aspettiamoci che qualcuno si vanti di avere ucciso qualcuno, senza che gli si contesti il reato di omicidio. Dire che Falcone e Borsellino se la sono meritata è apologia di reato e il ministro poliziotto dovrebbe intervenire con i suoi questori e prefetti. Peggiore dello sfregio dei loro monumenti, che va di moda. Ma inutile farsi il sangue marcio con un Parlamento che ha votato una legge da Far West, per cui un cittadino può armarsi al solo fine premeditato di difendere la sua proprietà effimera (dovrà pure lasciarla alla morte certa), uccidendo il ladro, una vita umana per… probabilmente solo per qualche euro.

Il West era la conquista ultima con l’eccidio degli aborigeni e in un territorio in cui la legge era privata e personale, anche quella dello sceriffo elettivo e di professione. Certo è un neo- melodico e l’altro catanese è quello che canta le canzoni che gli invia lo zio dal 41bis. Ma che volete ha qualche milione di visualizzazioni LIKE su FB. Come si fa con l’audience e lo scoop di tanti followers. Il responsabile del programma, diciamolo pure Enrico Lucci, non prende informazioni su chi interviene? E come operano le sue scelte? Perché, immagino ha la fila di personaggi per una pubblica visibilità. E la mania di Realiti si spinge fino a tal punto di non operare un ovvio controllo preventivo per il rischio di illegale, immorale, osceno? Ma sappiamo ormai di vivere nella società delle licenze, della cessione al cittadino privato, sano di mente o mentecatto, delle prerogative dello Stato, cioè di quell’associazione di cittadini che ha dato ad organi al di sopra delle parti i diritti e doveri cardini del vivere in una comunità civile. Tranne che non si voglia aderire ai concetti base dell’anarchismo. Eppure siamo il paese nato dai principi del lombardo Cesare Beccaria, che affermava che in una nazione vivibile e onesta la pena deve essere commisurata, proporzionata, al delitto commesso. Eppure era contrario alla proibizione delle armi, perché tali leggi «peggiorano la condizione degli assaliti, migliorando quella degli assalitori, non inscenano gli omicidii, ma gli accrescono, perché è maggiore la confidenza nell’assalire i disarmati che gli armati». Dei delitti e delle pene è del 1764. Quanta acqua è passata sotto i ponti della giustizia.

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