Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di TOMMASO DI BELLA 

Gli anziani non fanno sesso ? I pregiudizi , al riguardo, sono noti. Ma c’è lo studio della alla Duke University (“Aging and Human Development”) , uno dei pochi , basati sul volontariato, tra il 1960 ed il 1981, che mostra risultati interessanti, a maggior ragione considerando  che è stato effettuato in un periodo nel quale non erano

ancora stati scoperti gli “inibitori selettivi della 5 – fosfodiesterasi” (VIAGRA). Ebbene sono risultati attivi sessualmente persone che hanno superato i  i 75 anni, ed il 20% degli ultraottantenni, questi ultimi avevano almeno un rapporto al mese. Le variabili che influenzavano l’efficienza sessuale erano ovviamente l’età, il sesso (gli uomini più attivi delle donne di pari età), il matrimonio ( maggiore influenza sulla attività sessuale delle donne rispetto agli uomini) e lo stato di salute del partner (più importante per le donne).

   ( tommaso di bella )

Sono dati che inducono a serie revisioni della “cultura della senilità”. La parola “anziano” trae origine del latino “antianus”, derivante da antea (prima), cioè appartenente ad una età anteriore ; ma il possedere la saggezza degli anni e dell’esperienza non sembra oggi salvaguardare l’anziano dall’emarginazione culturale, sociale e familiare, che lo hanno trasformato in un “appartenente ad una età sorpassata”. Sin dagli anni 60 nella nostra società ha prevalso la tendenza ad occuparsi e preferire tutto ciò che è giovane in tutti i settori come  moda, pubblicità, linguaggio, ed altri vari aspetti del vivere quotidiano ; tutto appare governato dalla cultura del “vivere giovane”. Se questo riflette la nostra avversione a pensare all’inevitabile processo d’invecchiamento è anche vero però che risponde a ben precise regole di mercato e dell’economia.  Questa revisione deve riguardare anche la variabile della sessualità. In una società che propone miti e stereotipi sessuali che enfatizzano la performance e l’efficienza vengono imposte all’anziano due possibilità : o un’esclusione basata sulla inefficienza oppure  un’accettazione, vincolata però alla capacità di sostenere il confronto con un giovane dalle capacità sessuali prestigiose.

Inspiegabilmente l’interesse del mondo scientifico alla sessualità nell’anziano, fino agli anni 60, è stato molto scarso, bisogna aspettare il 23° congresso nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, tenutosi a Trieste nel 1976, per trovare una tavola rotonda che trattasse l’argomento.Nel periodo tra gli anni 60 e 80 quasi tutte le ricerche cliniche risultavano essere condotte trasversalmente denunciando, con dati numerici, un calo della attività sessuale negli anziani in entrambi i sessi, mentre al contrario, le rarissime ricerche longitudinali dimostravano to che, col passare degli anni, un numero non trascurabile di anziani vede aumentare piuttosto che diminuire le proprie capacità sessuali.

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