Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di FRANCESCO ATTAGUILE

Ciao Giovanni. Proseguendo il discorso cominciato ieri su Matteo Salvini ( leggere di seguito ) dopo il tuo articolo dei giorni scorsi ( qui ) devo aggiungere che un altro elemento che lo spiazza è proprio l’Europa.  Se gli aiuti nazionali alla ripartenza sono insufficienti e tardano ad essere erogati per le solite vischiosità burocratiche di pubblica amministrazione  e banche, l’UE oggi completa una raffica di soldi mai vista, che a partire da giugno raggiungeranno tutti:

1) il Recovery Fund per la ripresa,  con almeno 320 miliardi ed un effetto leva fino a 1.000, mediante incremento del bilancio che sarà precisato il 6 maggio, da poco più dell’1% a quasi il 2% del PIL europeo, con un raddoppio impensabile fino a ieri che rompe il tabù finora  insuperabile per l’intransigenza di taluni stati membri;

2) dal 1* giugno saranno operative le altre misure di sostegno già decise, con 37 miliardi per l’Italia dal MES senza condizioni (2% del PIL italiano) destinati a migliorare la sanità, 7 miliardi per le ricerche sui vaccini e 200 milioni per ricerca e innovazione, strumenti diagnostici e trattamenti;

3) Il SURE per la disoccupazione (100 miliardi) e interventi BEI per 540 miliardi;

4) 750 miliardi per il Pandemic Emergency Purchase alle imprese + 1 miliardo di garanzie FEI;

5) 20 miliardi per il sostegno ai Paesi delle aree di vicinato, soprattutto mediterranei, con forte indotto sull’Italia.

Sono caduti infine, con insperata storica conversione, tutti i limiti imposti dal trattato di Maastricht in poi al deficit nazionale, che avevano interrotto la crescita sostenuta dalla politica espansionistica italiana durante la prima repubblica, largamente alimentata da debito interno.Assommano abbondantemente ad oltre 2.000 miliardi ! Il “Piano Marshall” (European Recovery Program), finanziato dagli USA per ricostruire l’Europa distrutta dalla guerra, fu dotato di 17 miliardi di dollari. In Italia ne perverranno non meno di 350, con i quali non solo può ripartire a razzo la nostra economia, ma si può ristrutturare completamente il Paese, a partire dai divari mai colmati del Sud, con priorità al sistema sanitario. In Sicilia – per esempio – malgrado l’emergenza è rimasta immutata la carenza di posti in terapia intensiva per abitante, ultima in Europa con un quarto rispetto al Nord, un terzo della media italiana e metà del resto del Mezzogiorno ! Tornando a Salvini, si può prevedere che il “picco” del diffondersi di questo pericolo per la democrazia in Italia è in fase di superamento, ma per debellarlo definitivamente c’è un’unica terapia efficace :  una classe dirigente credibile che realizzi, con le risorse nazionali ed europee in arrivo, un  grande progetto di adeguamento alle esigenze del terzo millennio. 

Anche l’Europa, per scongiurare il ritorno ai sanguinosi nazionalismi del secolo passato, deve rendere irreversibile questa inversione di rotta, riconvertendosi in vera entità politica, con bilanci da Stato federale (15-20% del PIL) alimentato da politica fiscale comune, organi elettivi, politica estera e di difesa uniche, puntando ai sud per  valorizzarne l’enorme potenziale di sviluppo.

Rimane ancora valida la profetica intuizione di Luigi Sturzo nel lontano 1958 : “Se l’Europa da economica vorrà diventare anche politica, per vivere con propria personalità e non restare una “international agency” dovrà aprirsi e avvicinarsi al Mediterraneo. Com’è possibile che l’Europa si consideri tutta al Nord, quando l’equilibrio mondiale si sposta e si sposterà sempre di più nel sud euro-afro-asiatico?” Il 9 maggio, Festa dell’Europa, ricorreranno i 70 anni dell’appello di Schuman ed è l’occasione per la ripartenza, ma di quella dei padri fondatori.

Francesco Attaguile / 1

Salvini si è appannato , anche lui colpito dal fattoreV

Ciao Giovanni. Ho letto il tuo articolo dal titolo “ Salvini si appanna… ?…” ( qui ) Vorrei aggiungere qualche considerazione . L’ostentata sicurezza, con la quale le orde leghiste avevano disceso le valli lombardo-venete, occupando e esercitando a lungo il disprezzato potere romano, tentando di invadere perfino il delendo Sud con la scusa di respingere in mare i migranti, appare offuscata nelle ultime comparse di Salvini, quanto meno da un’ombra di dubbio. Questo caratterizza in genere gli intellettuali, ma a volte assale anche chi intellettuale non è, però comincia a dubitare delle sue già incrollabili certezze : e se i migranti non fossero il vero ed unico problema dell’Italia o risultassero addirittura necessari ?  E se le Regioni del Nord non fossero poi così ben governate dal sistema di potere della Lega, ramificato fino al direttore del Pio albergo Trivulzio, come si voleva far credere prima del crollo del mito?  E se sorgono a destra concorrenti che erodono consensi urlando di più e con più titoli storici, come Meloni ?  E se il fronte si spacca anche sul versante moderato, perché Berlusconi sostiene che l’Europa non è poi così ostile ed inutile se ci fornisce senza condizioni enormi risorse, indispensabili per risollevarci ?  E se all’interno della Lega emergono figure più credibili, come Zaia, e il modello lombardo risulta travolto dai morti e da un’arrogante  improvvisazione ?  E se Conte-Speranza-Gualtieri-Boccia, e perfino un Di Maio ben guidato dalla Farnesina, non fossero del tutto scemi?

 E se (non solo) i cattolici si stringono in preghiera intorno a Papa Francesco, che invita esplicitamente a “non cambiare cavallo in mezzo al guado”, piuttosto che lasciarsi  dividere da chi per questo brandisce anche il S.Rosario sui palchi dei comizi? E se….e se……Sono ormai molti i boomerang che colpiscono Salvini al volto e ai fianchi, da quando annunciò dal Papete la marcia su Roma in bermuda shorts. Prima la scoppola mai digerita dell’estromissione dal governo, invece delle invocate elezioni plebiscitarie, poi la sottovalutata tenuta della roccaforte del buon governo emiliano-romagnolo con l’imprevista resistenza delle “sardine” e, via via, il verificarsi puntuale di tutte le soprascritte disavventure, fino alla pandemia, con la paura della gente per un pericolo vero che oscura le false paure, mettendo a tacere, con il senso di responsabilità e di unità solidale ritrovate dagli italiani, l’odio divisivo col quale si invocavano “pieni poteri” che ora si rimproverano al mite Conte. L’eclisse nei telegiornali e il crollo nei sondaggi stanno facendo il resto, malgrado il soccorso ben orchestrato delle fake news (quanti si sono accorti dell’enfatizzata occupazione della Camera, subito rientrata?).

D’altra parte alle ultime elezioni politiche la Lega non era andata oltre il 17%  e le europee, come era accaduto anche con Renzi, non sono mai state un test significativo.  I sondaggi poi, si sa, vanno e vengono.Si verifica ora anche il fattore V, cioè la naturale tendenza di molti (troppi) “asintomatici” a precipitarsi sul carro del vincitore, per saltare giù al primo segnale di rallentamento del contagio. Era accaduto col fascismo, poi con la DC, con Berlusconi e Renzi, ora tocca a Salvini. Ecco perché più che un arrembante assaltatore nelle sempre più rare apparizioni sembra un pugile suonato, che si ostina senza convinzione ad agitare sempre gli stessi temi, cavalcando in più la pericolosissima tigre della “riapertura” a tutti i costi (speriamo per tutti che almeno questo non sia l’ennesimo boomerang!).E il futuro ? Il colpo del k.o. sta per sferrarglielo l’Europa domani .