Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di MAX MANFREDI

Finirà prima o poi e con la fine dell’epi/pandemia. Verranno al pettine tutti i nodi di un paese dalla ricchezza presunta e contraddittoria come il nostro…E questo dramma collettivo scioglierà nel bene o nel male i nostri dubbi sull’Europa, se è veramente una confraternita di popoli solidali o se è una risorsa funzionale agli azionisti di maggioranza ( che non siamo noi). Ed anche se l’euro è la risultante di un sistema omogeneo nei suoi gangli vitali ( fiscalità, sistemi produttivi, finanziari, bancari ed infrastrutturali) come si converrebbe ad uno stato tendenzialmente federale o se è un invenzione monetaria nella quale siamo definitivamente intrappolati dalle finalità ragionevolmente oscure ….Fra qualche mese se il mondo è in recessione, anche tra noi qualcuno parlerà di lacrime e sangue e c’è chi sostiene che chi parla dell’attuale come dell’ora più buia pecca di eccessivo ottimismo. 

Si parla di fare ripartire il motore economico del paese, ma molte piccole start up saranno già tumulate e non si prescinderà dalle recenti scoperte in termini di nuova organizzazione del lavoro  specie se in grado di abbattere i costi di produzione come Smart working .Anche per questo i posti di lavoro che salteranno saranno alcune migliaia . Purtroppo non abbiamo un F.D.Roosvelt nostrano alle viste e gli epigoni di J.M.Keynes non si fanno vedere, ma in questo momento storico mentre i politici gestiscono il presente con evanescente protagonismo, gli statisti invece sono quelli che progettano il futuro perché servirà un New Deal e perché saremo come dopo la crisi del ´29 ed il paese e l’Europa andranno ricostruiti creando occupazione, come in una fase post bellica . E serviranno mld, tanti, vedremo allora quanto contiamo, se saremo coinvolti in un rinascimento comune, se l’Europa è stato un investimento o altro .