Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di CARMELO FUCARINO

A chi giova? Perché è certo che i media in genere, anche la RAI di Stato che scippa il canone ai possessori di un contatore elettrico attraverso enti privati, sono orientati socialmente e politicamente. E in questa evenienza, cui prodest, per dirla all’antica. Dove sono finiti gli schiamazzi dei diecimila no-vax che hanno costretto il governo ad eliminare l’antichissima obbligatorietà dei vaccini che avevano debellato il deturpante vaiolo, la terribile poliomielite, il colera, in parte la difterite e la subdola meningite. Salvo la scappatoia di un ministro “forte” che in nome della salute pubblica ha bandito i piccoli infettati dalla scuola, ma ce li ha lanciati come piccole bombe negli ascensori.

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Eppure fa ancora notizia un caso di meningite che purtroppo non guarda età. Ed ora uno strepito terroristico per una benvenuta turista bergamasca che scorrazzava infetta per via Roma. Sono bergamaschi colti che vanno per mosaici e avevano fatto  una visitina Monreale, Bagheria e Cefalù . Ma chi ce l’ha portata? Un aereo di linea o un sabotatore? Non c’è nel moderno Lombardo-Veneto lo stato d’assedio? O forse serve solo per entrare, ma non fare scappare le vacche?

Ma se il vaccino della nostra casalinga influenza che miete più numerose vittime è soltanto consigliato? Io ne ho passate influenze nel mio lungo tragitto. Non c’ero al tempo della spagnola di milioni di vittime. Ora so che il nome fu un primo falso: il virus scoppiò in Usa, ma si preferì chiamarlo con il nome di un popolo capro espiatorio. Ogni anno febbre altissima con pillole di causith amarissimo. Più recenti epidemie, la suina, l’aviaria,  la SARS, la terribile Ebola. Solo per scaramanzia mi sono vaccinato solo da questo ottobre. Ma è banale ricordare che il vaccino serve per prevenire e non per curare. Quando è perfetto ed aggiornato nelle sue evoluzioni misteriose.

A proposito di Cina dalla morte di Yuan Shikai, avvenuta nel 1916, fino al 1928 essa fu divisa in una decina di regioni continentali tra le bande militari dei signori della guerra A questo mi faceva pensare l’odierno cosmico dominio dei signori del panico, quel terrore collettivo e incontrollabile, quell’isteria collettiva che a livello di sudditi esplode in atti irrazionali e inconsulti e nell’arma terribile dell’odio per il diverso, il vicino prossimo, pur che si chiami con altro nome etnico, sia esso cinese o vietnamita, iraniano o iracheno, russo o ucraino, turco, ebreo o palestinese, ma anche siciliano o lombardo, cittadino o paesano, di Ballarò o Politeama. Maestro di panico, rigurgitato dall’atavica paura che generò spesso isolazionismo, il palazzinaro Trump. I nostri europei sono solo mestieranti, ma nel loro piccolo sempre pericolosi e rovinosi. È davanti agli occhi di tutti.

Nella mitopoiesi greca ci fu un essere ambiguo, tra spirito e dio, detto Pan, dio pastore dei monti e della vita agreste nello stordimento del meriggio, vestito di pelle di cerbiatto, la nebris. Si assimilava a Protogonos, il “primo nato”, o a Phanes, “che risplende”. Aveva bevuto il latte di Amaltea, allevato i cani di Artemide e insegnato la divinazione apollinea. E qui mi fermo sui suoi miracoli prodotti dal terrore del suo urlo. Bisogna rilevare soltanto che era rappresentato con un fallo spropositato, ragione per cui il nostro odierno psicoanalista James Hillman lo vede attore della sessualità non creativa, la masturbazione, con una  tendenza alla violenza sessuale. Ma è noto che dai complessi di Freud ai prototipi di Jung ci affanniamo a trovare simboli e metafore odierne nella mitografia antica. Era lui a produrre un sacro terrore che sconvolgeva la mente.

La notizia odierna: al tribunale di Torino un fruitore di telefonino ha ottenuto il risarcimento per ipotetico cancro da cellulare. Quanto, per dire, il giudice decide da scienziato contro ogni evidenza scientifica, e il politico si occupa della futuristica virologia. Perciò il rinomato prof di lettere, Michele Mirabella, coordinatore di emeriti ed esperti medici e chirurghi, è stato arruolato per uno sketch in difesa degli attuali governanti dal rischio di essere accusati dai precedenti di non provvedere abbastanza alla difesa del cittadino dal mostro dal bel nome. La faccia, la facebook. Ed è un mostro presentato in milionesimi di ingrandimento in immaginari stupefacenti colori.

Dell’altro mostriciattolo di forma consimile che coabita nella nostra atmosfera, dalla terribile spagnola, poi asiatica, e mutazioni annuali, pure lui a forma di corona, nessuno parla. È ormai di casa, come il cane e il gatto, che talvolta divorano o graffiano, ma sempre domestici sono. Con il virus endemico si rimedia con una vaccinazione consigliata a bambini, vecchi e cardiopatici, esecrata dai fanatici del no-vax. Solo un benevolo consiglio di buon padre di famiglia di vaccinarsi.

foto di Corrado Milia

InfluNet, il Sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza, coordinato dal Ministero della Salute con la collaborazione dell’Iss, si adopera nel raccogliere dati (rapporto completo online). Ma sono solo ad uso statistico. Cosa ci vuoi fare con un virus casalingo, crei quarantene e attivi l’Istituto Spallanzani? Fai blocchi militari? Eppure in base ai dati più aggiornati, dal 14 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020, quasi due terzi del periodo monitorato, i casi simil-influenzali sono stati 5.018.000, con maggior diffusione in Val D’Aosta, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise e Basilicata con picco stagionale nella quinta settimana del 2020. Al termine della stagione influenzale 2018-2019, i casi erano stati 8.104.000, tra il 2017 e il 2018 8.677.000 e tra il 2016 e il 2017 5.441.000. Secondo le stime del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore della sanità, in Italia ogni anno circa il 9 cento della popolazione è colpito da sindromi simil-influenzali, con un numero di morti che oscilla tra i 300 e i 400 decessi diretti dovuti all’influenza, e tra i 4 mila e i 10 mila decessi tra chi sviluppa complicanze gravi a causa dei virus influenzali (la recrudescente e l’ormai inattaccabile polmonite).