Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

Scrive Repubblica . it il che il Governatore di Bankitalia, nella relazione annuale, “ la parola che pronuncia con maggiore frequenza è ‘incertezza’”. ( qui ) Chiede alla politica una ” veduta lunga ” nell’azione di governo per ricostruire il futuro. ( qui ) Carlo Bonomi dichiara allo stesso giornale (31 maggio ) : “ Serve una strategia, una visione. un’idea di quale paese vogliamo costruire..” Chiedono questo perché non c’è. Come scrive Stefano Folli : “..si cerca il colpo a effetto, il titolo del giorno dopo, il talk show serale. Ma tutti tendono a vivere alla giornata ” ( Repubblica 31 maggio ). Già nella maggioranza ci si divide sull’uso degli attrezzi europei. Divisione che il Fatto Quotidiano , giornale tutt’altro che avverso al governo, mette in luce senza remore : “Recovery fund, M5s: “Usiamo quei soldi per abbassare le tasse” . Il ministro Amendola: “No, sono destinati a investimenti” ( qui ). Si vuole una visione, un progetto comune della società da costruire sulle ceneri della pandemia ? E’ possibile sperarci se , all’interno di un governo, i ministri sono su posizioni opposte su temi cruciali ? E’ forte la sostanza del contrasto. Abbassare le tasse significa aumentare il potere di acquisto privato, favorire a pioggia i consumi . Da Bruxelles invece , si punta a investimenti pubblici per una società più digitale, meno burocratica, più  verde. Ci si può dividere su questo e pensare di governare insieme ?

Sull’uso degli attrezzi europei, poi, i contrasti si susseguono su dossier importanti. Ancora sul Mes, per esempio, il meccanismo di stabilità, non c’è intesa se utilizzare o no i prestiti che propone. Sembrano per il si gli uomini del Pd, giudicando favorevole , non a torto, la prospettiva di 36 miliardi da ottenere a tasso quasi zero e con tempi di restituzione almeno decennali. Soldi da spendere per migliorare la nostra Sanità pubblica. Ma tra i Cinque Stelle sono in buona parte contrari. Diffidano di una Europa che si vuole inaffidabile. Si possono , tra alleati al governo, avere sull’Europa , di cui l’Italia è un dei partners maggiori, opinioni tanto discordi ?  In questo contesto le decisioni scivolano . Si dissolvono in rinvii mascherati. O cadono nel silenzio.

Si ricordava in questo taccuino l’impegno di Giuseppe Conte, presidente del consiglio , sulla semplificazione burocratica che giustamente definisce ( non senza ritardi ) “la madre di tutte le riforme”, perché lungaggini burocratiche e lentezze degli uffici annacquano l’efficacia delle misure decise. ( qui ) La ministra Paola Micheli assumeva, al riguardo, impegni chiari. Tra quindici giorni un decreto sarà in Gazzetta ufficiale. Questo diceva. ( qui ) Era 15 maggio. Siamo al primo giugno. Tempo scaduto. E allora ? Silenzio. Sappiamo solo , da siti bene informati, come lavoripubblici it ( qui ) che due anime agitano, sulla questione, la maggioranza. Si vorrebbe da un lato sospendere per due anni tutto il codice degli appalti e nominare i commissari. Si vorrebbe dall’altro procedere a modifiche radicali di punti qualificanti. Non c’è intesa. Si aspetta. La semplificazione non è semplice.

Intanto , nel paese , insorgono proteste e dissensi, anche senza rispettare le distanze. Certo, il governo non è stato fermo. Si è mosso e neppure nel modo peggiore come documenta lo stesso Ignazio Visco. Ma gli effetti sono lenti. C’è molto ritardo negli assegni alle persone e nella liquidità alle imprese. Così il disagio sociale è sempre più diffuso come risulta dai sondaggi condotti da Alessandra Ghisleri. Si ha paura del futuro, solo 5 su cento credono nella politica. 7 italiani su dieci non credono nella Ue. Si temono rivolte sociali, soprattutto al nord.  Perdono quota i partiti al governo perché la gente non vede attuarsi quanto promesso. Se ne ha meno nella Lega, maggiore forza all’opposizione, non chiare o credibili appaiono le proposte. La Ghisleri consiglia saggiamente che, al punto in cui stanno le cose, chi governa non deve inseguire il consenso, ma il buon senso.( qui ) . Ma Il rischio è quello che si governi in nessun senso.