L’INTERVISTA…...a ROBERTO LAGALLA
assessore regionale a istruzione e formazione
di GIOVANNI PEPI
Giovani in Sicilia. Tra disagi e incertezze. E’ la Regione, oggi, nei suoi documenti, a denunciare una “strage generazionale “. Il quadro non cambia ? Ne parlo con Roberto Lagallamedico radiologo, assessore all’Istruzione, già rettore dell’università di Palermo. Nella prima risposta una conferma. Mi dice :
“Un siciliano su tre decide di intraprendere i propri studi universitari fuori dalla Sicilia: il dato mette a nudo la quotidiana ed inarrestabile fuga di cervelli..”
Conseguenze ?
“Un danno grave per tutti. Per la Sicilia che perde un prezioso capitale umano. Per l’economia che si desertifica… “
Ha approfondito le cause di tutto questo ?
“Sono quelle conosciute. La dinamica del lavoro è precaria. Respinge i giovani. Il sistema imprenditoriale è fragile. Gli investimenti produttivi sono esigui..”
Funziona ben poco allora
“Funzionano i nostri atenei, intanto. Garantiscono una formazione di qualità. Tanto è vero che i nostri laureati trovano posto ai livelli migliori . In Italia e nel mondo..”
L’ esodo è costoso. Ha fatto i conti.?
“Si. Ogni giovane che lascia l’isola comporta un costo di 250.0009 euro. Ed il fenomeno, purtroppo , non si arresta. E’ in continua crescita il numero dei giovani che risiede in Sicilia e studia e lavora altrove.”
Una frana permanente. Esistono idee per soluzioni possibili ?
“Non ci sono soluzioni fino a quando le cose restano così..”
Così come ?
“Fino quando il sistema Sicilia non avrà acquisito la competitività necessaria ..,.”
E come potrà raggiungerla ?
“Con aiuti reali all’impresa. Con processi amministrativi semplici. Con una burocrazia snella ed efficente .”
Un po’ troppo per pensare a tempi brevi. E intanto ?
“Procedere come stiamo cominciando a fare. Creando un raccordo tra scuola, università e impresa. E poi guardando fuori da noi, al mondo…”
In che senso ?
“Dobbiamo potenziare ruolo e presenza della Sicilia nell’area euro-mediterranea per incrementarne l’attrattività internazionale…”
Con nuova emigrazione ?
“Al contrario. La mobilità giovanile è una prerogativa della globalizzazione. Non si scappa. Dobbiamo pensare a riequilibrare il rapporto tra entrate e uscite del capitale umano…”
Credo che sia fisiologico, i giovani si sentono non integrati nel lavoro in Sicilia e rispo dono cercando altrove. Milano e Londra in primis. Città dove Il lavoro non manca mai.
Ci vorrebbe un ricambio all altezza, cioè x ogni ragazzo laureato/a che va via un equivalente che viene in Sicilia x occuparsi diturismo, agricoltura, Arte