Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

( Un manifesto di protesta contro la scuola di oggi nei muri di Palermo)

 

di ROSANNA BOCCHIERI

Rosanna Bocchieri è docente di Italiano, Storia e Geografia, presso scuole secondarie. E’ giornalista . Si occupa di cultura e politica. Ha lavorato a Sipario e alla realizzazione delle “Guide” ai teatri di Milano e Roma

“Uno dei problemi di cui soffre l’Università è la perdita di fiducia. In primo luogo da parte della politica…. La sfiducia nella cultura è il primo risultato di ogni scivolamento verso il populismo “. Lo scrive Carlo Rovelli sul Corriere della sera del 29 settembre. La stessa cosa si può dire  per la scuola. Se costituisce un deficit economico per lo Stato, non una risorsa, la questione resta aperta. La Buona Scuola non la chiude. Meno che mai la chiude il Bonus Merito gestito male da Dirigenti scolastici. I DS sono stati trasformati in capi, qualcuno dice in sceriffi, che dall’alto decidono sulla testa dei docenti, degli allievi, anche se di tutta l’erba non si può fare un fascio  ( non pochi di questi infatti si lamentano ) . La frattura tra docenti e dirigenti è visibile, l’aumento degli Yes Man e Yes Woman, che operano nell’ottica di non dispiacere al Dirigente, appiattendo lo spirito critico nei confronti dell’istituzione scuola, porta alla divisione tra docenti di serie A e docenti di serie B. Si può andare avanti così ? Un cambiamento si impone. Vincenzo Barone, Direttore della Normale di Pisa, ne propone uno interessante, estentendo il modello di una sorta di giuria , che valuta anonimamente, gli studenti selezionati per l’ammissione all’Università. Il merito al centro del tutto. Noi diciamo che si dovrebbe privilegiare la didattica, la ricerca , i titoli, le pubblicazioni, per evitare scorrettezze e parzialità. E affermiamo che sarebbe necessario abolire questo bonus o adottare un sistema/modello che abbia criteri scientifici, basandosi, ad esempio, su un concorso, in cui dovrà vigere l’anonimato di chi si valuta. Sarebbe il modo migliore per restituire quella fiducia la cui perdita è un fattore di crisi insopportabile. La sfiducia nei professori causa malcontento, demotivazione e stress inevitabile. La Buona Scuola dovrebbe  avere così  una svolta.

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