Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

L’INTERVISTA con FILIPPO RIBISI 2/

 vice presidente nazionale di Confartigianato con delega al mezzogiorno

di GIOVANNI PEPI

Presidente Ribisi, lei diceva nell’intervista precedente (leggi di seguito) che è bene che il governo decida cose chiare, senza costringere i i destinatari delle misure a inerpicarsi in ambiguità e   garbugli. Giusto. Ma intanto Il governo si sta muovendo. E’un fatto. Le misure cui sta pensando sono utili?  E quanto efficaci?

 “Ho seguito  gli incontri che il Governo ha messo in campo con le forze sociali e con le imprese..”

Ma si è fatta una idea per un giudizio..

“Si. E debbo dire onestamente, che ho apprezzato l’impegno a condividere con il mondo del lavoro, un percorso difficile, inedito ed articolato. ..”

Ma sulle misure adottate in concreto che dite?

“Abbiamo come Associazione apprezzato i provvedimenti varati come l’allargamento della Cassa integrazione per tutti i lavoratori dipendenti, la sospensione dei pagamenti delle scadenze contributive, fino al 31 maggio..”

Quindi il suo giudizio è positivo?

“Le misure sono importanti. Onestamente in questo primo provvedimento, non ci potevamo aspettare miracoli. Però..”

Però?

“Mi aspetto, innanzitutto, che le decisioni presenti nel Decreto, siano seguiti da regolamenti chiari, inequivocabili , nei quali le imprese non abbiano dubbi su come usufruire dei provvedimenti stessi, senza correre il rischio di interminabili contenziosi..”

Tutto questo non c’è nelle cose decise..”

“No. Non c’è. E sono esplicito nel dire che ci aspettiamo, il mese prossimo, dopo un’attenta analisi sull’andamento dell’epidemia e sui danni all’economia, che questo Governo, con l’aiuto della Comunità europea, emetta un nuovo Decreto..”

Per chiarire le cose di questo primo?

“Non proprio. Per tener conto, intanto, degli ulteriori danni e per sburocratizzare tutte le procedure necessarie per far ripartire l’economia..

La burocrazia è sempre un demone per voi..

“Vede. Per risollevarci bisogna correre, e per correre bisogna che la Pubblica Amministrazione si dia una smossa. Inoltre, sarebbe corretto che il Governo cominci a riconoscere a tutte le persone pari dignità…”

Non è già così?

“No. Ancora per essere chiaro. Noi siamo d’accordo con tutti i provvedimenti di tutela dei lavoratori dipendenti. Ma pensano di risolvere il problema del reddito dei piccoli Artigiani o commercianti con quei 600 euro al mese?..”

Su questo c’è una protesta diffusa. E mi sembra fondata.

“Ma ci rendiamo conto?  Sono meno del reddito di cittadinanza. Come si possono umiliare così persone che lavorano, che hanno responsabilità di gestire piccole aziende, che hanno la responsabilità di salvaguardare e tutelare anche la salute dei propri collaboratori con questi 600 euro? “

E allora?

“Credo che sia stata una banana che qualcuno ha messo per far scivolare il Governo in una gaffe. Spero che in un prossimo provvedimento si studi meglio cosa fare, parlando dei problemi delle piccole imprese con le piccole imprese, dei problemi delle grandi imprese con le grandi imprese e dei problemi dei lavoratori dipendenti con i sindacati. Ma si ricordino comunque, di riconoscere pari dignità a tutti. “

In Sicilia le cose vanno ancora peggio che nel resto del Sud?

 “Che dire? In Sicilia le cose vanno male, come andavano male prima dell’epidemia, per i motivi che altre volte ci siamo detti.”

La Regione può aggiungersi al governo centrale per ulteriori sostegni. E se sì, quali?

“La Regione Siciliana, in questo momento ha messo in atto dei provvedimenti per quanto riguarda il credito…”

Siete sodisfatti?
“Lo saremo se la Regione vigilerà affinché le imprese per ottenerlo non debbano spendere più di quanto costa il denaro normalmente.”

Non capisco

“Mi spiego meglio, bisogna attivare canali semplici. Per avere i soldi le imprese devono potere andare direttamente in banca, senza che debbano impegnarsi la casa, possibilmente con la garanzia della Regione o del Fondo Nazionale di Garanzia..”

E’ quel che si vuol fare mi pare

“Vedremo. Ma tutto deve poter procedere senza troppi procedimenti burocratici e con tempi certi e contingentati. “

Altre richieste?

“ Mettere nelle priorità il pagamento di tutti i debiti pregressi verso le imprese, sia per quanto riguarda i lavori svolti da esse, che i pagamenti dei vari bandi europei, per i quali le imprese aspettano ancora i soldi. Questa sarebbe una prima risposta all’economia delle imprese ed un riconoscimento della pari dignità a cui facevo riferimento”.

Voi credete allora nella mano pubblica ..

“Noi crediamo che la Regione ed i vari Enti locali, debbono prepararsi a far ripartire subito l’economia, mettendo in campo investimenti nelle infrastrutture utili ed indifferibili, delle quali abbiamo bisogno, con provvedimenti celeri e con tempi certi. Se si riuscisse in questo, forse riusciremmo a salvare tante imprese e tanti lavoratori, oltre che l’economia della nostra Regione.”

DAL GOVERNO CHIAREZZA NON PASTICCI 1/

Già prima del Corona Virus si diceva: in Sicilia piove sul bagnato perché l’economia, nell’isola andava peggio che altrove, compreso il resto del Sud. Ora mentre la bufera è in corso, che cosa succede agli artigiani, le cui imprese, non dimentichiamolo, sono uno dei motori principali nell’economia dell’isola ? Comincia da qui l’intervista a Filippo Ribisi, siciliano, vicepresidente nazionale della Confartigianato con delega al Mezzogiorno.

Come vanno le cose, presidente ?

“ Proprio come ricordava Lei, stavamo già messi male. Oggi a causa di questa pandemia, stiamo ancora peggio…”

Solo che a star male nel paese , stavolta, non siete i soli.

” No. Stanno male le imprese lombarde o venete o ancora quelle Emilio romagna, alle quali va il mio pensiero di solidarietà. Ma stanno certamente male le nostre piccole imprese artigiane o commerciali, che purtroppo soffrono di una mancata infrastrutturazione e di un ambiente non certamente favorevole al loro consolidamento. Per le quali, peraltro, si deve considerare un altro aspetto…”

Quale ?

“Molte sono piccolissime imprese, dove il titolare va considerato come un vero e proprio lavoratore, al pari dei collaboratori. Coloro che intraprendono queste attività, non sono da considerare con la classica definizione di datore di lavoro ..”

Ma lo siete..

“ Certo siamo anche datori di lavoro, in quanto promotori e investitori nel lavoro, ma siamo da considerare lavoratori a tutti gli effetti, lavoratori che soffrono degli stessi problemi dei collaboratori..”

Devono arrivare anche loro alla fine del mese. Vuol dire questo ?

“Voglio dire questo. Devono mantenere le loro famiglie giorno dopo giorno. Non sempre sono in condizioni di approntare le cifre importanti che oggi la gestione di un’impresa comporta. Se poi ha la sventura di avere a che fare con forniture o servizi agli Enti Pubblici, allora diventa veramente dura.  

Ci sono già imprese che rischiano la chiusura per il blocco determinato dal virus. ?

“Il rischio di chiusura , in questa occasione, è da mettere purtroppo in conto.

Per quante e per quali ?

 “E’ troppo presto per poterlo quantificare. Certo è che ,se non si prendono dei seri provvedimenti,  se non si creano le condizioni di una ripresa veloce dell’economia, il problema sarà serio..”

Quando si potranno fare i conti.?

“ Il prossimo mese. Ripeto, io spero si possano mettere in campo strumenti che limitino questa eventuale ulteriore catastrofe. “

Ma di cosa avete bisogno in primo luogo?

“ Intanto che l’emergenza sanitaria abbia fine…”

Questo vale per tutti e tutto.

“Appunto. Dopo c’è bisogno , per cominciare, che i provvedimenti del Governo siano chiari…”

In che senso ?

“Ci sia chiarezza su come attuarli, senza contraddizioni, senza che , per interpretarli, vi sia bisogno di avvocati o che queste interpretazioni siano motivo di ulteriori contenziosi con l’Agenzia delle Entrate o con le Banche. Ad oggi, mi dicono colleghi, che talune Banche non tengono ancora conto dei provvedimenti del Governo in materia di blocco dei mutui. E questo è inconcepibile.”

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