Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

Un pastore di Angela Tripi. Cliccate QUI  per vedere le altre immagini del presepe

di GIOVANNI PEPI 

Angela Tripi

San Giovanni dell’Origlione, nell’altare di questa bella Chiesa travolta delle bombe, cui i volontari di Italia Nostra, vogliono dare nuova vita, cala il  sipario ( si chiude dopodomani,  giorno della Befana ) , sui pastori di Angela Tripi. Ma natali e presepi passano, questa brava artista resta , determinata e instancabile, nel realizzare preziose sculture

 Si, sculture. Che ormai il mondo conosce. L’ultimo presepe, un monumentale impianto con sessanta pastori e strutture in legno rivestite di gesso, è in Spagna, al museo Belenes de Antechde rra, tra Malaga e Granada. I grandi spazi piacciono molto alla Tripi.  Ricordo il suo  Costantino trionfante, scortato da decine di soldati, su una biga trainata da quattro cavalli, più di 40 pezzi, un grande affresco d’epoca. Ma questo gusto si incrocia il rigore formale assoluto dei suoi pastori. Modella le sue figure sull’argilla che vengono cotte a 1200 gradi. Sono colorate a freddo. Tutto a mano. Gli abiti di stoffe pregiate, sono tagliate e cucite a mano, da lei e i suoi collaboratori. Opere di sartoria pura.   La tecnica è la stessa del Matera che i palermitani conoscono bene. Ma il suo mondo è meno arabeggiante, più popolare. Sono diversi , invece, questi pastori palermitani , da quelli napoletani. Mi dice Angela Tripi . “ Loro creano testine, mani , piedi. Poi li attaccano alle stoffe. Noi,  realizziamo la figura completa. Questo ci consente di descrivere meglio i corpi, i gesti, le posture.” Così, noto, sono più umani ed espressivi.  “ In un certo senso ì..” Mi risponde così e torna nel suo affascinante laboratorio, tra nudi nudi di ceramica e vernici, figure finite di contadine e signore, ambulanti e agricoltori, venditori di spezie e greggi, galline e cavalli, capre e vacche, Progettando nuovi capolavori. Sta pensando di realizzare una Ultima Cena. Me lo comunica con un sorriso semplice. “Forse per Pasqua” E riprende il passo lento verso il suo angolo di lavoro.

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