Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

 

 

 di GIOVANNI PEPI

A Roma si vota il 3 giugno. Si va al referendum per chiedere ai romani se la gestione dei bus deve ancora essere comunale oppure possa affidarsi  una gara a chi è in grado di offrire condizioni migliori a costi più’ bassi. Ma sarà un voto inutile. Il sindaco Virginia Raggi del risultato

del referendum non terra’ conto. Ha parlato chiaro. L’ Atac deve restare “ pubblica e comunale “, nel senso che non sarebbe accettabile ( anzi, del tutto da resapingere) una gestione , per esempio delle Ferrovie dello Stato. Quanto ai privati, poi , il rifiuto è più che netto “La strada non è la privatizzazione.”dice, perchè “quando entrano i privati in un’azienda fanno (( Quotidiano.net ). Ora, la situazione dell’Atac è  complessa, si contorce in debiti mostruosi da almeno 15 anni. La crisi non è quindi riconducibile alla giunta guidata dal sindaco né ha ragioni diverse da quelle che stanno dietro la crisi delle molte ( troppe ) aziende pubbliche, o a partecipazione pubblica, del paese. Nessuno può salire in cattedra. Ma due domande sono necessarie. Proprio perchè la crisi è antica, e la gestione , da quel che si legge , ripete errori e orrori di ogni gestione pubblica ( eccessi di personale, bassa produttività, priorità imprevidenti nella spesa) perché una forza come i grillini, che del cambiamento vuole essere protagonista e leader , non sceglie di cambiare a fondo modelli pubblici di gestione che mai, non solo a Roma, hanno funzionato? La Raggi sostiene che, quando arrivano i privati fanno “carne da macello “. Ma è proprio sicura, che , dovendo sborsare miliardi e miliardi per sostenere i deficit, i contribuenti non siano più che stanchi di quanti rendono da tempo “ carne da macello “ loro ? Poi, perchè si deve svuotare di contenuto una consultazione che chiama il popolo a pronunciarsi ? Certo la posizione di non tener conto del suo esito è legittima. Il referendum ha valore consultivo ed il sindaco Raggi può dire, come dice,  che i romani hanno votato lei e i grillini , quando sapevano che la posizione sull’Atac era quella della gestione pubblica. Ma è bene considerare che non è mai buona l’idea di chiamare al voto il popolo e poi non ascoltarlo, o di ascoltarlo solo quando si è d’accordo con lui. “     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.