Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

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 Patrizia Monterosso, direttore generale della Federico II 

L’INTERVISTA….  con PATRIZIA MONTEROSSO di GIOVANNI PEPI

La fila è lunga. Nel grande portone di Palazzo dei Normanni, a Palermo. Metal detector in azione. Uomini della sicurezza che si muovono frenetici con borse e zaini. Grande pubblico per la mostra su Santa Rosalia. Non solo palermitano. Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II che l’ha voluta, non nasconde una soddisfazione vicina all’euforia. 

. E si capisce . Scrive nella prefazione al catalogo che questi dipinti hanno pure regalato una sorpresa….

Quale ?

“ Ci fanno scoprire quanto la grandiosità della Santa, delle sue opere , dei suoi miracoli non sia solo riconosciuta dai palermitani e dai siciliani..?

E da chi altri ?i

“Santa Rosalia è una santa internazionale. Questa mostra ce lo dice inequivocabilmente. Un miracolo, quello della liberazione dalla peste,  compiuto nel capoluogo siciliano , fece il giro del mondo

E dove venne venerata ?

“Colpiti dalla peste nel Seicento, alla Santa si affidarono cittadini di San Paolo del Brasile, di Caracas in Venezuela, di Monterey in California. Una popolarità che non ha mai avuto confini con un merito, più di altri artisti, che spetta ad Anton Van Dyck”.

Da dove vengono le opere esposte ? Ci sono state difficoltà per l’acquisizione?

 “La difficoltà maggiore l’abbiamo avuta nell’ottenere il dipinto su La processione di Santa Rosalia da parte della Fundación Casa de Alba.”

Infatti è arrivato molto dopo l’apèrtura , se non sbaglio

“Si due mesi dopo l’inaugurazione..”

Questioni di burocrazia ?

“No. Abbiamo atteso che si concludesse un lungo restauro ..”

E per le altre opere ?

“ Sono tanti gli enti pubblici e i collezionisti privati che hanno prestato le loro tele per realizzare la mostra..”

In Italia o anche all’estero ?

“Anche all’estero. Parlo della Fundacion Casa de Alba di Siviglia, poi di Palazzo Abatellis, del Museo Diocesano, di quello nazionale di Capodimonte a Napoli, della  Chiesa di San Giacomo a Livo in provincia di Como

Grande partecipazione, ved..

”Si. Mi lasci aggiungere la Chiesa dei Santi Nazario e Celso martiri di Castiglione Delle Stiviere a Mantova e la Chiesa dell’Immacolata Concezione di Sarria a Malta. ..”

Cosi Santa Rosalia non ha conosciuto confini. Santa italiana e del mondo..

“Sicuramente. E le opere esposte celano storie di viaggi e di preghiere, di sodalizi nell’arte e nella fede per raccontare un antico legame tra la Lombardia e la Sicilia, come terra di arrivo e di accoglienza,..”

Un’idea diversa di migrazione allora rispetto afa oggi.

“ Assolutamente. Non è un caso che nell’Alto Lario, a nord del Lago di Como, si usasse quella strana espressione fare Palermo per definire chi aveva trovato la sua fortuna in Sicilia

Una mostra riuscita. Si è ai buoni effetti di un gioco di squadra o avete fatto da soli ?

“Il pregio di questa esposizione è nel lavoro di squadra tra diverse istituzioni,  fondazioni, chiese e privati. ..”

E il pubblico? Quali sono i numeri ?

“ Entusiasmanti . Dal 4 settembre fino alla fine del 2018 quasi duecentomila persone in visita . Sull’intero  2018 l’incremento è del 10%  ma il vero exploit è arrivato negli ultimi mesi dell’anno

C’è stato un balzo ?

“ Eccome. Da settembre a dicembre si è a circa il 25% di visitatori in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Ma i numeri  devono essere letti con intelligenza per fare sempre meglio. “

In che senso ?

“Abbiamo scelto qualcosa che potesse interessare sia i siciliani che i turisti italiani ed esteri. “

E cosa attrae i turisti ?

“ La mostra ha pure un valore documentale. Soddisfa la curiosità di chi arriva a Palermo e  viene a sapere della devozione dei palermitani per Santa Rosalia. Del resto Rosalia abitava a Palazzo Reale

Il balzo è dovuto più ai turisti che non ai palermitani ?

“ Gli uni e gli altri. Anche i palermitani cominciano ad avvicinarsi al Palazzo con più frequenza. Grazie al nuovo ingresso su Piazza del Parlamento. Il Cassaro è finalmente unito a  Palazzo Reale.”

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