Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di ALESSANDRO ALBANESE

vicepresidente vicario di sicindustria 

Una farsa. Il decreto che doveva tamponare l’emergenza di un Paese in difficoltà non è altro che una farsa. Una presa in giro senza troppi trucchi. Nessun aiuto concreto alle imprese. Soldi a destra e sinistra, contributi sparpagliati senza criterio. Non un piano, non un programma per sostenere organicamente la produzione italiana. In un momento come questo le aziende chiedono certezze e il governo risponde con una presa per i fondelli.  Molti apparati ed enti dello Stato non si rendono conto che siamo in una situazione emergenziale pari a quella postbellica. E continuano a giocare sulla pelle delle imprese e dei lavoratori. Ecco i punti controversi. Cassa Integrazione. Il decreto legge che prevede la Cig ordinaria per nove settimane con causale Covid-19 non stanzia le risorse necessarie, complessivamente 1 miliardo e 300 milioni per tutta l’Italia, fondi che potrebbero bastare per non più di 400 mila dipendenti. Si tratta dunque di un bluff. Inoltre impone inutili consultazioni sindacali come se ci fosse da discutere.

Tanto per fare un esempio, in questo momento in Sicilia abbiamo circa 100.000 richieste di Cassa Integrazione e 50.000 di Cassa Integrazione in Deroga. Al netto dei beni primari (alimenti, medicine e beni di necessità) siamo di fronte a una contrazione dei consumi che finora ammonta al -60%, ma di questo passo la contrazione nei 2 mesi diventerà prossima al 100%. 

Fisco. In ambito fiscale, le aziende con più di 2 milioni di fatturato non hanno ottenuto alcuna sospensione, di fatto, per quanto riguarda il pagamento delle imposte, dei contributi previdenziali e dell’IVA. Non è prevista la sospensione degli adempimenti legati ad appalti e subappalti e il differimento dei termini di versamento dei carichi affidati all’agente della riscossione è irrisorio.

Canoni demaniali. Non c’è ombra di rinvio dei canoni di concessione demaniale, punto strategico in Sicilia perché i canoni incidono sui settori strategici del turismo e dei trasporti. E sono proprio questi i settori economici maggiormente penalizzati. Tanto per dare un’idea: in Sicilia la conta dei danni per turismo e trasporti è di diverse decine di milioni. Ma il riflesso a cascata su tutti gli altri settori è devastante.