Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

SICILIA E CRISI si bloccano risorse

Ma poi nessuno paga..  

di CARMELO FUCARINO

È qualcosa che mi stupisce sempre. Per non dire che mi sgomenta.  Ormai da decenni, cioè da quando si stabilì che il nostro Stato comunitario erogasse un contributo alla Unione Europea e questa contribuisse a finanziare progetti soprattutto per le zone depresse.

Carmelo Fucarino, scrittore , professore di latino e greco al liceo Garibaldi di Palermo 
 

Perché noi, Sicilia, siamo la zona più depressa di Italia, che è la zona depressa di Europa, la Nazione italiana alla quale si è tanto aspirato, o almeno così ci hanno convinto, ma che ci ha conquistato come colonia alla quale vendere i suoi prodotti. Con le nostre tasse sorsero Fiat, Montecatini, Edison, Agip ed altro che oggi non esiste più, la potente Italsider, che ci permise di entrare nel mercato del carbone e dell’acciaio, l’avvio del MEC. Da destra a sinistra in emulazione tutto è stato svenduto al privato che lo ha mantenuto fino a quando vi ha trovato convenienza e profitto. Caso acciaierie Terni e oggi arcane sigle indiane del comparto di Taranto insegnano. Oggi non abbiamo più nulla, dalla FIAT anglo-americana, alla Parmalat e tante industrie alimentari e dolciarie, neppure lo strumento più diffuso, il telefono con annessi moderni cellulari.

Eppure prima che fosse approvata la Costituzione italiana nacque e fu approvato lo Statuto siciliano, nella fretta davanti al Separatismo, addirittura armato, con progetti estremi di divenire Stella americana e appoggio della banda di Salvatore Giuliano. Ed ottenemmo l’Autonomia. Certo fu concessa anche alle Regioni a rischio secessione il Trentino degli attentati e la pacifica Val d’Aosta, che sanno ottenere ed impiegare gli aiuti e le esenzioni dallo Stato centrale.Lo Stato nazionale avrebbe dovuto sostenere con un contributo annuo la nostra economia. Quando è avvenuto ed avviene? A parte la divoratrice Cassa del Mezzogiorno che servì per foraggiare partiti. Su questi temi potremmo andare troppo lontano e scrivere volumi di lamentazioni. Quello che oggi mi sconvolge è altro. E lo propongo in termini stringati e perentori. Come è mai possibile che una regione autonoma non riesce a formulare dei progetti sia per lo Stato nazionale sia per l’UE? O sono errati nel fine e nell’articolazione o sono presentanti ignominiosamente  alla semplice infruttuosa scadenza dei termini. Chi sono questi suicidi che lo permettono? Chi sono questi sabotatori del progresso della Regione? Tutti i Governi siciliani, di ogni colore o posizione politica, hanno permesso e permettono questo scempio. O lo attuano per insipienza o peggio in malafede e per secondi fini? Eppure sono stati istituiti uffici responsabili a Roma e a Bruxelles. Come si può permettere che siamo multati addirittura per inadempienza?

Ce la prendiamo con il misero migrante e non troviamo e licenziamo e condanniamo come sabotatore e attentatore all’economia regionale i responsabili di un simile crimine che è alto tradimento? Come si può assistere a questo mostruoso salasso, eterno sperpero e rinunzia colpevole a contributi che potrebbero risolvere tanti problemi, sia in termini di strutture sia in occupazione? E  mi chiedo, più turbato, abbiamo una Confindustria Sicilia, dei sindacati attivi?  E sono così masochisti da tacere e rinunziare a finanziamenti? Perché questo tradimento? E piangiamo, come i malfamati coccodrilli, sulla fuga dei laureati e non, e gridiamo alla congiura e facciamo ancora platoniche e parolaie lagnanze. Dove e chi sono i rovinosi responsabili che non riescono  a creare progetti legali e corretti e in tempo? Ma è giusto pagare addirittura multe per rinunzia colpevole a sovvenzioni miliardarie? Incombe il 31 dicembre.