Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di GIOVANNI PEPI

( In home page una foto di giovanni pepi dal titolo CONTAGIO . E’ tratta dalla gallery CRONACHE . Per vedere le altre immagini cliccare qui )

di GIOVANNI PEPI

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, chiede scusa. ( qui ) Troppi ritardi nei pagamenti promessi a famiglie e imprese in crisi. Bel gesto. Ma si avvia una lenta ripartenza con vistosi vuoti. Restano in attesa cassaintegrati in deroga e imprese senza liquidità, famiglie bisognose di bonus e sussidi. La pandemia non ha bloccato la burocrazia. Anzi. Nella burrasca attuale, la difficoltà dei governi è massima. La critica è facile. Ma quanto accade si doveva prevedere. Era evidente si sarebbero avuti i ritardi che ora si contestano. Già, dopo i primi provvedimenti, come si scriveva in questo taccuino, a metà del marzo scorso Econopoli sollevava un allarme ( qui ) “ .. in due mesi sono state generate più di 300 pagine di decreti legge, Decreti del Presidente del consiglio dei ministri, decreti ministeriali, ordinanze della protezione civile (alla data del 24 Marzo qui)… in un corto circuito di norme, rimandi, modifiche a decreti precedenti ..”

Ora tutti invocano il taglio per eliminare lungaggini e lacciuoli. Giorgia Meloni, contestando i poteri eccezionali esercitati dal capo dell’Esecutivo, grida alla Camera: “ La Costituzione la possiamo sospendere , la burocrazia no.? ” ( qui ) Ottima domanda. Solo che si è ad una questione antica. Antonio Scurati racconta che lo stesso Benito Mussolini, appena insediato”…fa piovere sull’Italia una tempesta di decreti a cominciare dalla semplificazione della burocrazia…” (M , editore Bompiani, pagina 625.) Con pochi effetti, giudicando lo sviluppo della storia. Poi , nell’ìItalia democratica , la burocrazia è stato l’assillo permanente della politica .

liquidità subito chiedono sindacati e imprenditori

Luigi Preti, nel 1964 ministro alla riforma burocratica , lanciava un concorso a premi per avere idee su un nuovo corso. Lo chiamavano Luigi XV, essendo il quindicesimo politico che si cimentava nell’impresa. 

Di fatto la burocrazia è cresciuta, sempre. Anche negli ultimi cinque anni come gli stessi dipendenti pubblici riconoscono in un sondaggio di Fpa, società del gruppo Digital360 , che ne ha intervistati quasi 1700 ( qui ) Pietro Nenni , secondo il racconto di Sabino Cassese ( qui ) coglieva bene il senso delle cose quando si insediava al vertice del governo di centro sinistra. La Dc, diceva , ( qui ) . aveva modellato “… a propria immagine ” gli alti gradi della Pubblica amministrazione e creato “una infinità di enti” ma ” non si sa se la Dc li controlli o sia da questi controllata. .!”

Ora quell’analisi vale per il contesto generale. Oggi tra Potere, poteri e sottopoteri si dovrebbe avere una burocrazia come condizione del buon governo. Ma abbiamo una cattiva burocrazia che condiziona i governi nel modo peggiore. Governi di ogni colore: non abbiamo differenze , al riguardo, tra governi di centro destra e di centro sinistra. Adesso la pandemia richiede tagli forti della burocrazia per dare” soldi subito” a famiglie e imprese per evitare un’asfissia dell’economia. Si riuscirà ? Almeno adesso ? Il presidente Conte , alle Camere, promette “ meccanismi di erogazione rapidi ed efficaci” insistendo su “ drastiche semplificazioni”. Si dovrebbero avere con il Decreto Aprile. Si chiama così dal mese che doveva alla luce. Ma è slittato a maggio. Speriamo proprio che il rinvio, come la notte, porterà consiglio.